La Memoria del Topo: quando vado per librerie ci sono alcuni settori che tralascio girandovi molto alla larga, come quello di informatica, e altri che scorro senza interesse dando appena un'occhiata ai titoli, come quella dei thriller/gialli/polizieschi; questo per dire che non avrei mai pagato del denaro per acquistare un libro di Michael Connelly, noto autore di best sellers (da uno dei suoi lavori Clint Eastwood ha tratto Debito di Sangue, indietro per il blog), ma che trovandomene uno in casa in un periodo di magra ho rassegnatamente optato per cominciarlo ripromettendomi di tagliarlo corto in caso di sopraggiunta noia. E' una storia classica; dovrebbe essere il primo libro della serie avente per protagonista Harry Bosch (quindi una serie diversa rispetto a quella di Debito di Sangue), famoso detective caduto in disgrazia e trasferito al dipartimento piu' schifoso di tutta Los Angeles: Hollywood. Il personaggio e' come tanti altri: reduce del Vietnam, segugio infallibile, solitario, triste, un figo pestato e livido ma inarrestabile; l'ambientazione e' ben lontana dal glamour dello spettacolo, ma sudicia, piena di drogati, poliziotti corrotti, burocrati e arrivisti, e tutta l'allegra combricola. Il mistero e' ben sviluppato: alcune sorprese sono poco sorprendenti ma sono 500 pagine circa che si bevono in una botta sola (ad averne il tempo naturalmente). Un paio di idee intriganti, un protagonista perfetto, una donna e una turba di personaggi secondari fra colleghi, sospetti, testimoni e semplici intralci. Sono rimasto contento perche' principalmente detesto le storie cervellotiche con piani impossibili e delitti inconcepibili, qui la trama e' appropriatamente intricata e in certe parti appena un po' troppo diluita: spesso si capisce gia' dove voglia andare a parare ma ci si deve ugualmente sorbire il processo di apprendimento dei personaggi; i personaggi possiedono un buono spessore facilmente riconoscibili nei ruoli del genere ma non per questo meno riusciti o divertenti. Si legge in fretta, diverte il giusto senza annoiare o lasciare troppi ricordi, invoglia a prendere il seguito: svolge perfettamente il proprio compito.