Flowers of Shanghai: questo si' che e' un film assassino, un esperimento di sopravvivenza per verificare la forza delle palpebre e la resistenza psicologica per affrontare il vuoto. Un unico modo di ripresa ripetuto per due ore che inquadra un paio di scene ripetute con solamente una vaga alternanza dei personaggi avvenimenti sempre in interni uguali a se' stessi e accompagnati dalla stessa alienante base musicale: alla fine l'effetto e' quello di piena partecipazione al crollo emotivo del protagonista, intontito e viziato dall'oppio, tagliato dalla ritualita' esasperata che non gli permette neppure di farsi una puttana senza mettere in gioco complicatissimi interessi, promesse e accordi. L'effetto voluto, e ampiamente raggiunto, e' quello proprio dell'allucinazione (o almeno immagino... ehm ehm): e' come fissare un quadro, o una qualunque altra cosa fissa, per due ore consecutive mentre si e' alle prese con qualche postumo; i contorni si muovono, sfuocano, spostano e cambiano ma al centro resta tutto uguale e imperterrito: la camera si sposta lentissima spesso girando sull'asse posto dai personaggi ripresi dando una fastidiosa sensazione di non movimento. Luci bassissime, dialoghi privi di interesse (mi sembrava di essere tornato bambino a casa dei miei nonni in montagna: ricordo personale spiacevolissimo) e l'odiosa consapevolezza dell'inutilita', futilita' e inconsistenza di ogni gesto. Una prova geniale di Hou Hsiao-Hsien, Tony Leung versione drammatica, varie bellezze cinesi: una prova di letargia mortale per lo spettatore In realta' il paragone non regge ma la sensazione e' la stessa di quando si guardano i film secondo Dogma: e' stato deciso di fare cosi' e cosa' e si fa cosi' e cosa' per tutto il tempo; qui si e' deciso di rendere la vuotezza, la noia e la decomposizione di un periodo e luogo storico, Shanghai dell'Ottocento, uccidendo lo spirito di chi guarda con l'esatta trasposizione, ne' piu' ne' meno, di vuotezza e noia e decomposizione. Non so: immagino dipenda da cosa vediate come finalita' del cinema. Divertimento? Estasi artistica? Imparare qualcosa, condividere emozioni che non si proverebbero nella vita regolare? Probabilmente sono ore sprecate, ci sono talmente tante cose da fare in una giornata; oggi non era il caso di un film cosi' ostico, pero' e' ipnotico e il tempo si confonde e alla fine il film e' finito e ci si sente un po' truffati.