The Curse of El Charro: dopo aver pubblicato alcuni libri horror un po' ricercati il nuovo editore italiano Gargoyle prova ad approcciarsi anche al mercato video mantenendo invariata la propria politica. Uno dei primi risultati e' questo stupido film in cui 4 ragazze: una nera puttana, una pseudo dark altrettanto mignotta, una ''normale'' ma pure lei zoccola e una puritana con sorella da poco suicidatasi partono per un viaggio lungo le solite polverose highway americane infestate dai piu' disparati (ma tutti un po' uguali) mostri ammazzasette; obiettivo del viaggio-vacanza e' quello di raggiungere una cittadina universitaria piena di maschi. Dialoghi demenziali, caratterizzazioni nulle, e un fiume di luoghi comuni fino ad imbattersi nel non morto con machete, El Charro appunto, e la sua bramosia di vendetta contro la puritana la cui antenata gli aveva mollato un due di picche (a cui era seguita una leggera impiccagione): alta possibilita' di risate con gli amici, molti (ma molti) meno nudi di quanto sarebbe stato lecito aspettarsi, un paio di teste mozzate e litri di sangue a cui si aggiungono inspiegabili tentativi di sperimentazione visiva con tanto di sovrimpressioni, bianco e nero in stile film muto e flashback dalle curiose impostazioni grafiche.


In Good Company: Dennis Quaid, il tizio di 70's Show, Scarlett Johansson e la tipa di CSI per una simpatica commedia su multinazionali, globalizzazione, ragazzette facili e i veri valori delle vita. Una quantita di scene inaspettate interessano lo spettatore fino alla fine: inaspettato il finale, inaspettato l'andamento della storia d'amore, tutta una serie di luoghi comuni evitati con perizia e leggerezza. Lo scarso successo ottenuto e' prova lampante del valore di questo film, della sua sceneggiatura e delle simpatiche interpretazioni fornite dagli attori: naturalmente rimane volutamente a basso peso specifico quindi non val la pena provare a trovarvi un qualche metro sociale o polemico degno di nota. Dennis Quaid e' uno dei pochi attori americani sopravvissuti al fenomeno di rigonfiamento alla Travolta che affligge quasi tutta la categoria una volta raggiunta la cinquantina d'anni, non e' un vantaggio per il film ma e' straordinariamente in forma per un uomo della sua eta'; non e' la solita commedia americana pur restando pienamente fedele al genere e alla morale di base: uscito da poco a noleggio e' un'ottima occasione.