La Terra dei Morti Viventi: ho notato molta delusione e parecchia incomprensione in seguito alle ultime battute del finale del film; per quanto mi riguardi le ho invece trovate molto coerenti. E' passato del tempo ma bisogna ricordare come questo sia il quarto film di Romero sugli zombie: ora, non voglio dire che sia impossibile ignorare questo fatto che e' ampiamente e costantemente ripetuto, ma bisognerebbe anche afferrarne le dirette conseguenze. Il tempo passa nel mondo degli zombie di Romero e pure per i morti viventi arriva il momento di fare i conti con la fondamentale regola dell'evoluzione: ed ecco come un misto di ricordi frammentari della vita prima della morte e un po' di scimmiesca imitazione portano uno degli zombie ad alimentare alcune primitive forme di pensiero e di emozione, a prendere il comando dell'orda informe e come una scintilla ad accendere anche in loro il processo di crescita; e non per niente questo zombie capo e' un benzinaio, e' lo zombie-prometeo: porta il fuoco e il carburante per lanciare i suoi simili verso il futuro. La lettura delle metafore e dei simboli e' molto facile: i ricchi ignorano il problema, si dissociano; gli altri si ingegnano come possono e si formano piccoli gruppi intellettuali e d'azione; gli zombie forti del loro nuovo potere arrivano a spazzare via l'ordine costituito per instaurarne uno nuovo. Come gli abitanti delle caverne gli zombie sapiens comunicano con suoni gutturali, compiono esperienze ed imparano ad utilizzare utensili, a servirsi del fuoco: scoperta basilare ed enfatizzata nel film con una scena ad effetto; l'ironia di Romero e' sempre straordinaria: gli utensili sono mitragliatori e pistole, il fuoco non serve per scaldarsi ma per esplosioni; l'eroe di turno e il suo gruppetto di fedeli compagni sono tutto un campionario dell'avventuriero vecchio stile dalla battuta facile, trasandati, quelli del tipo che si piegano ma non si spezzano perche' sono gia' tutti rotti (ok, questa battuta l'ho rubata da un vecchio trailer di Danko), pieni di risorse e capaci di cavarsela in ogni circostanza. Tra i titoli di coda ho letto un paio di voci relative a computer grafica e affini digitali, ma se dovessi dire quando sia stata usata mi troverei in grande difficolta': vecchio stile il film lo e' anche nella scelta degli effetti, trucco e giochi visivi, splatter e orrore da gomma e spruzzi di sangue; un b-movie molto costoso ma genuino.