Il Signore degli Anelli la Terza Era: 27 ore circa, di cui un paio soltanto trascorse ad uppare livelli e capacita' dei personaggi in vista dello scontro finale, spezzate piu' o meno due volte alla settimana per un imprecisato numero di ore a sera, per un tempo imprecisato (mesi?); non che sia un caso unico ma questo rpg ''tolkeniano'' e' tra i pochi esponenti del genere a poter essere giocato da due persone insieme, cooperativamente: quel po' di noia che potrebbe derivare dalla sua essenza di J-rpg scompare completamente quando giocato con un amico. Un J-rpg tolkeniano: ovvero un clone spudorato del gameplay di, per fare un esempio, Final Fantasy 10 (combattimenti a turni dinamici, limit, magie elementali, equipaggiamento infinito...) ambientato nella Terra di Mezzo; parallelamente al viaggio della Compagnia dell'Anello un altro gruppo di eroi combatte attraversando i regni infestati dalle truppe di Sauron. Questa soluzione e' sia un difetto che un grande pregio: da un lato non ci si ritrova ad usare i soliti e abusati personaggi del libro (sia chiaro fin da subito: questo gioco non si ispira al libro, ma al film in tutto e per tutto compresi diritti sul volto degli attori e cosi' via) di cui ci si aspetta e si conoscono gia' mosse e abilita'; l'introduzione di protagonisti originali permette di gestire novita' e una trama nuova. Mantenendo pero' un legame piu' che stretto con la storia famosa: nel corso del gioco in varie occasioni ci si ritrovera' ad incrociare le spade spalla a spalla con Gandalf, Aragorn e cosi' via nei punti piu' salienti della narrazione cinematografica. Qui il difetto: essere connesso all'altra storia impedisce e restringe la liberta' d'azione e le trovate possibili nella sceneggiatura. L'ordine delle battaglie e degli avvenimenti importanti sara' quello stabilito dagli altri personaggi, quelli famosi, quelli non protagonisti di questo gioco: mentre ai nostri verra' lasciato solo un piccolo spazio di manovra qua e la'. Il culmine di questo obbligo nei confronti degli aventi diritti si raggiunge sul finale che, senza fare spoiler (il finale e' quello: se avete visto il film lo conoscete gia'), vede i nostri personaggi portati avanti per piu'di un giorno della mia vita affrontare una non decisiva, non importante battaglia finale con tanto di incomprensibile e brutale salto temporale e dimenticati nell'epilogo. Tecnicamente siamo al massimo possibile per l'xbox: graficamente bello anche se cromaticamente noioso, animazioni gradevoli ma ripetitive; il sonoro merita una menzione particolare: la Terza Era e' il primo videogioco ad essere prodotto con certificazione THX, ovvero secondo gli standard delle piu' costose produzioni cinematografiche adatte ad essere riprodotte con le strumentazioni migliori delle sale piu' ricche... ma riesce a fare la sua porca figura anche in casa su un normale televisore. Liberta' di movimento e di esplorazione ridotta ai minimi, si segue un percorso e lo si conclude: nessuna side-quest, intesa come una missione che si possa scegliere di svolgere o meno, con cui perdere tempo nel corso dell'avventura che procede stolidamente per completamenti di sotto missioni (uccidere tutti i troll, trovare tutte le chiavi per una porta: niente ricerca a tentoni pero', ogni posto da visitare e sollecitamente evidenziato sulla mappa a disposizione). Il gioco e' piu' che consigliabile a varie categorie di persone: chi abbia apprezzato i film, chi abbia deciso che i film rispondano positivamente al libro, a quelli a cui piacciono i giochi di ruolo alla giapponese e magari, tanto per cambiare, non vogliano pilotare ragazzine e ragazzini deformi e cartoonosi, chi cerchi giochi di ruolo facili e, in generale, ai possessori di xbox (visto che non rientro nei primi quattro gruppi mi inserisco fra questi ultimi).