L'Onore dei Vor: solitamente evito le scrittrici perche' tendono a immettere nelle storie, ovviamente, caratteri e temi viranti al femminile; questo romanzo del 1986 e' un libro d'esordio nonche' primo tassello del ciclo dei Vor che conta ad oggi circa quindici volumi: e' l'avventura di una donna, capitano di vascello della tipica societa' spaziale liberale e democratica, che finisce prigioniera di un aristocratico guerriero appartenente ad una societa' completamente diversa di stampo medievale e militare. Il racconto e' piuttosto ingenuo: le due societa' contrapposte sono descritte in modi che adesso fanno sorridere, la stravanga e i colpi di scena, e la storia d'amore portano con se' la semplice immediatezza della tipica space opera interminabile e facilmente godibile. Se l'assegnazione di premi Hugo e Nebula puo' significare qualcosa, questo libro che non ne ha vinti, diversamente da alcuni dei successivi, potrebbe quindi considerarsi uno dei meno riusciti: sono circa trecento pagine nell'edizione Cosmo della Nord e le ho lette in un paio di giorni perche' ammalianti. Se questo e' il meno riuscito non vedo l'ora di leggere i successivi: un po' scontata la trama (anche se l'epilogo mi ha lasciato perplesso) e le battute ma piace ogni tanto leggere qualcosa che non sia volutamente appesantito da titanici problemi e pensieri.