Azumi 2: all'interno del grande fenomeno di sopravvalutazione conosciuto come ''Fregatura-Kitamura'', il primo film della giovane teen-ninja Azumi e' uno dei pochi scintillii che non mi fanno deprimere per esserci caduto cosi' spesso; questo seguito (ma si da' gia' per certa l'uscita di un ulteriore capitolo) giunge con un diverso regista e una diversa ragione d'essere: a dirigere le riprese troviamo Shusuke Kaneko, una vita trascorsa fra i mostri (Gamera per dirne uno e Godzilla vs Mothra vs King Ghidorah per dirne un altro trovabile indietro per il blog) e la chiara missione di realizzare un seguito privo di spessore e vita, ad uso e consumo esclusivo del mercato. Lo spirito fondante del film non e' piu' Azumi ma Aya Ueto, l'attrice che la interpreta e interpreto' anche la prima volta raggiungendo immediatamente dopo fama, successo, e l'idolatria delle folle (ho due altri suoi film e vorrei riuscire a guardarli prima o dopo...): immaginate quindi un progetto simile a Malena, un film realizzato per mostrare e mettere in vetrina la bella e giovane giapponesina. Da quel che si puo' vedere per aggiungere anche ''brava'' ci sara' da aspettare. La storia riprende a breve distanza da dove si era interrotta: i sopravvissuti del gruppo di assassini ninja sono ancora impegnati nello svolgimento della missione che fermera'/impedira' la guerra, uno solo dei loro bersagli e' ancora in vita. Il suddetto essere umano, nel tentativo di restare in vita, assolda un gruppo di ninja perche' diano la caccia ad Azumi e compagni. A suo agio con i mostri il regista decide un approccio piu' super umano alle tecniche ninja: quindi largo spazio ai piu' comuni stereotipi del genere direttamente prelevati da vari anime di successo, inmancabile qualche prelievo dal sempre piu' abusato Ninja Scroll. Saranno ripetitive, avra' ribadito la stessa povera idea in decine di modi uguali, ma l'azione immessa da Kitamura nel film originale, se ricopiata anche qui, avrebbe potuto garantire almeno un po' di divertimento: invece le scene di combattimento, a dir poco frequenti, sono mal gestite piene di gente che corre senza una meta in mezzo allo schermo senza la minima coordinazione o motivazione e, peccato criminale considerando il titolo e le aspettative, swordsplay quasi inesistente o peggio allo stesso livello di un combattimento fra Power Rangers. Guardatevi un portfolio della Ueto se proprio dovete, o meglio un episodio di un qualche Kamen Rider, ma lasciate perdere Azumi 2.