Clair Obscur - Expedition 33: il gioco simbolo del 2025 che, tra poche ore, dominerà i Game Awards consacrandosi, meritatamente, uno dei migliori rpg di sempre. 
L'ho comprato in sconto a mesi dalla sua uscita (Aprile) e pubblico trionfo, perché non convinto il sistema di combattimento mi sarebbe piaciuto.
Non mi è piaciuto, in effetti, ma è brillante e formidabile lo stesso.
Una delle caratteristiche, forse LA caratteristica, che rendono i giochi di ruolo uno dei generi più amati di sempre e da tutti, è la Storia, la componente narrativa (trama+setting+personaggi); i giochi di ruolo hanno storie complesse, sensibili e profonde, che appassionano e trasportano come un ottimo romanzo: sono, generalmente, il genere più letterario del mondo dei videogiochi.
Tuttavia, molto spesso, i giochi di ruolo hanno storie di merda: ripetitive, banali, mediocri, facili e safe, l'equivalente di un cartone Disney realizzato per piacere abbastanza a tutta la famiglia, offendere il numero minore possibile di persone. 
E33 ha una storia che provoca emozioni, senza dubbio, che non ha paura di forzare idee inadatte a un pubblico infantile, con protagonisti che sono tutto fuorché eroi tradizionali e monodimensionali, con un setting traboccante di elementi originali e scelte ardite.
Gli sviluppatori sono indipendenti e francesi, Sandfall Interactive, e il gioco è esteticamente e, certo, anche narrativamente francese: a molti i francesi non piacciono, personalmente apprezzo poco i loro più rappresentativi prodotti d'intrattenimento. E33 è immediatamente francese, ma è così eccezionalmente furbo e magnificamente diretto (intendo tutto: storia, scene, visual, musiche) da essere una di quelle opere d'arte trasversale e universale. 
Alcuni dei personaggi secondari più amabili di sempre, Monoco è super; temi forti come suicidio, lutto e famiglie distrutte; dialoghi eccezionali, drammatici e divertenti, tragici, gioiosi, mai banali; acting senza rivali.
Prima di proseguire, però, parliamo del sistema di combattimento, perché non fa per me, ma è superbo: si basa su sinergie, build e parry.
I membri del party possono interagire tra loro attraverso un sistema di buff e debuff che è particolarmente complesso e richiede, tanto per dire, anche attenzione a fare in modo che certi personaggi giochino prima di altri, gli effetti sono moltiplicativi del danno. 
Gli sviluppatori hanno ideato un articolato-ma-comprensibile sistema di abilità passive che consente di creare svariate build capaci di rompere il gioco, quasi come un roguelike: online, è pieno di video su come battere il super mega boss segreto con un colpo solo, e ci sono più modi diversi per farlo ed è un sistema che vale la pena esplorare perché è divertente, senza essere cervellotico.
Il problema, per me, è il parry: è assolutamente possibile completare ogni combattimento senza subire danno, perché ogni personaggio può dodge o parry ogni attacco, e specialmente parry consente di contrattaccare con danni mostruosi (certamente la principale e più potente fonte di danno nel gioco). 
Il timing non è facile (è facile giocando a livello facile) ma il risultato è, ancora una volta, la possibilità di poter vincere in modo assoluto e devastante. E' molto soddisfacente: gli effetti visivi dei danni e dei colpi, inflitti e subiti, sono tra i migliori abbia visto. 
NOTA: si nota una certa influenza visiva, specialmente nei menù, da Persona 5.
Sfortunatamente, per me, parry è sinonimo di ripetizione: devi vedere gli attacchi dell'avversario più volte prima di riuscire a imparare quando schiacciare il pulsante, quindi non puoi giocare a E33 facendo dell'altro o senza concentrazione.
NOTA2: ogni attacco dei propri personaggi è accompagnato da qte che garantiscono più danno. 
E33 è un gioco di ruolo con combattimento a turni, ma è continuamente interattivo in attacco e difesa, non ci si può distrarre. 
E' molto divertente, è squisitamente implementato e sviluppato.
Alla mia età, con un famiglia e distrazioni continue ogni volta che mi metto a giocare, però, questo sistema non funziona e diventa un po' frustrante. 
Passando ad altro.
La produzione è francese, ma l'audio originale (su cui è basato il lip sync) è l'inglese; nonostante trattarsi di produzione indipendente, le voci coinvolte sono sospettamente celebri: Charlie Cox, Jennifer English, Andy Serkis giusto per dire i più noti. 
E' un gioco perfetto? E' il gioco di ruolo che metto insieme a Witcher 3 e Persona 5 come migliore degli ultimi 10 anni (almeno). 
Ci sono difetti, specialmente qualche mancata ottimizzazione del codice, ma gli unici che penso valga la pena evidenziare sono 2. 
Le sezioni platform sono insopportabili: motivi misteriosi hanno spinto gli sviluppatori a inserire diverse sezioni di platforming, quasi sempre (sempre) in contenuti secondari ed evitabili, ma non di meno assurde e terribili. I controlli del gioco sono inadatti a movimenti precisi, i modelli poligonali sono inadatti a movimenti precisi: l'intero gioco è assolutamente e completamente inadatto a movimenti precisi, eppure ci sono sezioni di platforming 3d che mi hanno fatto ripetutamente considerare l'idea di non platinare. 
NOTA3: il gioco è così pieno di contenuti che, anche dopo aver finito la storia, sono ancora a caccia degli ultimi trofei e boss segreti. 
L'altro difetto è, ovviamente, la storia: è fantastica, è suprema, ma è anche un po' un casino e alcune suggestioni e particolarità risultano confuse e aleatorie; qua e là, c'è l'impressione che gli autori abbiano cominciato un po' a sbrodolarsi addosso tronfi della propria, assolutamente indubbia, creatività. Specialmente il terzo atto della storia, quando finalmente più o meno tutti i segreti vengono rivelati, c'è del contorno superfluo che avrebbe potuto essere asciugato per dare maggiore incisività al pre-finale. 
Il finale è good. Ci sono due finali, sono entrambi buoni ma il true finale è certamente quello migliore e assolutamente vale la pena. 
Basta. 
Expedition 33 è un fantastico rpg e uno dei giochi assolutamente necessari e più rappresentativi di questa generazione. 
SPOILER SPOILER SPOILER
Uhm, tutta la storia si svolge dentro un dipinto e la maggior parte dei personaggi sono creature 'finte'. 
Fuori dal quadro, ed è la parte di storia poco chiara, è in corso una guerra tra Pittori e Scrittori: i pittori hanno il potere di dare vita alle proprie opere, circa, mentre degli scrittori sappiamo solo il nome; i protagonisti sono tutti membri di una famiglia di pittori, compresi i villain, che ha subito un lutto, perso un figlio e circa un'altra. I sopravvissuti, distrutti dal grief, hanno reagito in modi diversi: alcuni si sono chiusi nel quadro del gioco e ridato vita ai famigliari morti o marred, altri sono fuori dal quadro e vogliono distruggere il quadro per costringerli a venire a patti con la realtà del lutto e 'uscirne' in ogni senso.
Circa così. 
Nel true finale, Verso distrugge il quadro e costringe tutti a tornare alla realtà; nell'altro, Maelle salva il quadro e condanna tutti a morire prima o poi (stare troppo a lungo nei quadri consuma la forza vitale o qualcosa del genere). 
Gustave, il presunto protagonista, muore alla fine del primo atto in una mossa alla Gai Daigoji come non si vedeva da tempo.