The Rebel Outlaw - Josey Wales (Id, 1973): aka "Gone to Texas".
Recentemente ho scoperto l'origine letteraria di una quantità dei miei western preferiti, nulla di sorprendente considerando la fortuna del genere negli USA, ma è qualcosa a cui non avevo realmente pensato fino a poco fa.
Questo è, ovviamente, il romanzo da cui Clint Eastwood ha tratto uno dei suoi migliori western di sempre, il film fantasticamente titolato in italiano "Il Texano dagli Occhi di Ghiaccio".
Come la maggioranza dei romanzi (del genere) di allora, è di poche pagine al punto che oggi sarebbe considerato un romanzo breve, ed è scritto con un linguaggio e un tono che combinano il lirismo eroico tragico delle descrizioni, all'inglese naturalistico/realistico 'maccheronico' dei dialoghi diretti.
Come la maggioranza dei romanzi (del genere) di allora, è di poche pagine al punto che oggi sarebbe considerato un romanzo breve, ed è scritto con un linguaggio e un tono che combinano il lirismo eroico tragico delle descrizioni, all'inglese naturalistico/realistico 'maccheronico' dei dialoghi diretti.
Personaggi dal basso livello educativo, forte accento le cui parole vengono scritte come pronunciate.
NOTA: rendendo difficile la lettura, ci vuole un po' per farci l'orecchio.
In certe sue parti, quanto scritto prima, ricorda The Shootist.
Questo romanzo è precedente a quel romanzo, ma i film sono curiosamente entrambi del 1976.
I due libri, però, non potrebbero essere più diversi dal punto di vista tematico: The Shootist è crepuscolare e racconta della fine del West, mentre Josey Wales è all'inizio dell'epoca d'oro dei fuorilegge, e dei pistoleri, ancora nel pieno del machismo eroico dei cowboy con sparatorie, tricks con le pistole, estrazioni lampo e tutto il pacchetto classico.
In questo romanzo ci sono digressioni che raccontano l'origine dell'uso delle pistole e i motivi della loro diffusione.
Il film è estremamente fedele al libro, quindi la trama del libro è molto nota: Josey Wales era un contadino delle montagne del Missouri, un giorno la sua famiglia viene sterminata da irregolari dell'Unione, divorato da una rabbia smisurata, diventa un 'guerrilla' e irregolare confederato.
Ho scoperto un pezzo di storia americana ignota, una specie di mini guerra civile precedente alla Guerra Civile vera e propria, conosciuta come "Bleeding Kansas" o "Bloody Kansas" o più semplicemente the "Border War".
Questo è il background, il libro comincia poco dopo la sconfitta dei confederati: ai soldati nemici, l'Unione offre perdono e la possibilità di far parte della nuova società; Wales è tra quelli che si rifiutano e preferendo darsi alla macchia e alla vita del fuorilegge.
A inizio libro lo troviamo fresco di una rapina in banca ai danni delle paghe dei soldati nordisti, inseguito e braccato insieme al suo ultimo compagno.
Fuggendo di qua e di là, Wales finirà prima a cercare rifugio tra i suoi amici Cherokee, poi in un viaggio disperato verso il Texas (da cui il secondo titolo del romanzo); lungo la strada incontrando e radunando intorno a sé altri misfits della storia.
Ho scoperto un pezzo di storia americana ignota, una specie di mini guerra civile precedente alla Guerra Civile vera e propria, conosciuta come "Bleeding Kansas" o "Bloody Kansas" o più semplicemente the "Border War".
Questo è il background, il libro comincia poco dopo la sconfitta dei confederati: ai soldati nemici, l'Unione offre perdono e la possibilità di far parte della nuova società; Wales è tra quelli che si rifiutano e preferendo darsi alla macchia e alla vita del fuorilegge.
A inizio libro lo troviamo fresco di una rapina in banca ai danni delle paghe dei soldati nordisti, inseguito e braccato insieme al suo ultimo compagno.
Fuggendo di qua e di là, Wales finirà prima a cercare rifugio tra i suoi amici Cherokee, poi in un viaggio disperato verso il Texas (da cui il secondo titolo del romanzo); lungo la strada incontrando e radunando intorno a sé altri misfits della storia.
Sì, perché mentre Josey Wales non è crepuscolare nel senso associato alla fine della Frontiera Americana, lo è nella prospettiva dello stile di vita del Sud 'cancellato' dalla conquista nordista.
Ecco: è un bel romanzo western, ma veniamo alla parte per cui è maggiormente ricordato.
Ecco: è un bel romanzo western, ma veniamo alla parte per cui è maggiormente ricordato.
Siamo negli anni '70 e la bussola morale americana comincia a diventare più sfumata, complessa e meno infantile.
L'autore del romanzo ci rappresenta un contesto storico più articolato di quanto siamo abituati a considerare: Wales è un confederato ma non uno schiavista; Wales è un mountain man, un uomo che vive della terra, è amico degli indiani.
E' un uomo integerrimo dal codice d'onore d'acciaio. E' un eroe.
I nordisti sono i cattivi qui, e non è una cosa comune: sono burocrati e traditori, rappresentano un governo che mente e ruba la terra, che costringe a cambiare le tradizioni, disonorevole e bugiardo, etc etc.
C'è qualcosa che va aldilà del mai dimenticato rancore per la guerra civile; c'è effettivamente un bizzarro momento nella storia americana dove ci si batte contro il razzismo degli schiavisti per 'salvare' i neri, ma gli antischiavisti non hanno problemi a sterminare i rossi.
Ah, prima che mi dimentichi: Wales, nel libro, ha capelli e occhi scuri, baffoni come si usava; somiglia zero a Clint Eastwood, e il titolo italiano non avrebbe mai potuto essere usato per la traduzione italiana del romanzo (che comunque non esiste).
Tornando a noi.
Dicevamo: una rappresentazione storica che è più articolata e diversa da quanto fino a quel momento. Questa stratificazione della realtà è perfettamente rappresentata dal suo autore.
La pagina sulla wiki è ricca d'informazioni e ci sono vari articoli online molto divertenti sulla sua vita; qui ne offro una velocissima sintesi.
Asa Earl Carter era un suprematista bianco dell'Alabama, membro del KKK, segregazionista e politicamente attivo nel campo più estremo del partito repubblicano. Il clima in America comincia a cambiare e, all'inizio degli anni '70, Carter decide di crearsi una nuova vita come era possibile solo allora: cambia nome in Forrest Carter e comincia a fingersi in parte nativo americano, cresciuto nelle montagne dal suo nonno Cherokee, assolutamente non un razzista e, anzi, parte di una razza perseguitata.
In questa nuova forma, comincia a scrivere romanzi ed è uno dei primi scrittori americani di sempre a rappresentare gli indiani non come barbari da massacrare senza pietà.
Dicevamo: una rappresentazione storica che è più articolata e diversa da quanto fino a quel momento. Questa stratificazione della realtà è perfettamente rappresentata dal suo autore.
La pagina sulla wiki è ricca d'informazioni e ci sono vari articoli online molto divertenti sulla sua vita; qui ne offro una velocissima sintesi.
Asa Earl Carter era un suprematista bianco dell'Alabama, membro del KKK, segregazionista e politicamente attivo nel campo più estremo del partito repubblicano. Il clima in America comincia a cambiare e, all'inizio degli anni '70, Carter decide di crearsi una nuova vita come era possibile solo allora: cambia nome in Forrest Carter e comincia a fingersi in parte nativo americano, cresciuto nelle montagne dal suo nonno Cherokee, assolutamente non un razzista e, anzi, parte di una razza perseguitata.
In questa nuova forma, comincia a scrivere romanzi ed è uno dei primi scrittori americani di sempre a rappresentare gli indiani non come barbari da massacrare senza pietà.
Incredibile.
Chiaramente, mi viene in mente la mia recente lettura di Monsters di Claire Dederer: questo è il romanzo scritto da un mostro, uno che poi ha cercato di cambiare, ma non sappiamo se per paura delle conseguenze, se per un onesto cambio di idee o semplice opportunismo.
Chiaramente, mi viene in mente la mia recente lettura di Monsters di Claire Dederer: questo è il romanzo scritto da un mostro, uno che poi ha cercato di cambiare, ma non sappiamo se per paura delle conseguenze, se per un onesto cambio di idee o semplice opportunismo.
Ancora un paio di cose sul libro: Josey Wales nella seconda parte del libro, quando finalmente arriva in Texas, è diventato un eroe popolare al pari di Robin Hood; l'autore comincia a lasciarsi andare a incredibili frasi a effetto: c'è un passaggio dopo un combattimento che lo chiama "juggernaut of death", un altro dove spiega il suo spirito guerriero "loves deep... hates hard".
C'è da farsi emozionare.
Un'ultima cosa sulle figure femminili: assolutamente non indipendenti, da rispettare e trattare come di cristallo. Ok, ma anche qui l'autore ne ha approfittato per mostrare le differenze tra le giuste genti del sud e i falsi yankee.
Il personaggio di Laura, che nel film fu interpretato dalla diafana Sondra Locke (allora compagna di Clint), è completamente diverso: un donnone timido costantemente bullato e preso in giro dalle fancy persone delle città, che nella brutalità onesta del Texas trova il proprio posto di lavoratrice e compagna.
Devo chiedere a mia moglie se si possa considerare una forma primitiva di body positivity.
Esiste un seguito di cui non avevo idea e persino un film del seguito.
SPOILER SPOILER SPOILER
Josey, nel finale, trova finalmente un lawman giusto che capisce il suo desiderio di smetterla con la violenza e mettere su famiglia; decide quindi di lasciarlo stare e far credere a tutti sia morto.
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