The Boy and the Heron: l'ultimo, acclamatissimo capolavoro di Miyazaki.
Uscito lo scorso anno, è la più recente produzione dello Studio Ghibli ed è esattamente come ogni altro film dello Studio Ghibli realizzato da Miyazaki negli ultimi 20 anni: ricicla idee già viste, autoreferenziale al punto di mancare di qualsiasi originalità, formulaico all'eccesso, è un pastiche di stereotipi Ghibli da Spirited Away, passando per Owl, recuperando persino qualcosa da Future Boy Conan. 
E' animato molto bene, si nota oggettivamente una ricchezza di frame senza precedenti: c'è una scena nei primi minuti, quella dell'incendio, che fa persino credere Miyazaki fosse intenzionato a realizzare qualcosa di mai visto prima, modificare il proprio stile e riattizzare un po' il suo fuoco creativo.
Sfortunatamente, è solo quella singola scena: il resto è Ghibli come al solito; character design, scenografie, il modo in cui i personaggi corrono, il modo in cui stanno in piedi, in cui si abbracciano, come raccolgono la gonna intorno alle gambe, come vanno in barca, etc etc. 
Penso non ci sia un minuto di film privo di animazioni riciclate da produzioni precedenti. 
Un bambino perde la madre, incontra un demone che gli promette di poterla riabbracciare, entra in un mondo magico abitato da creature fantastiche, c'è un vecchio misterioso, ci sono animali parlanti, uccelli che si trasformano, porte che si aprono su mondi diversi e bla bla bla. 
Non è un brutto film, e non starò a polemizzare con chi griderebbe al miracolo anche guardando Miyazaki animare se stesso cagare per strada: se è il vostro primo o secondo film Ghibli, fantastico ed eccezionale e meraviglioso e fantastico e oh my god. 
Se i film Ghibli li avete guardati tutti, alcuni magari più di una volta, The Boy and the Heron è esattamente come tutti quelli realizzati negli anni passati da Spirited Away a oggi.
Ah, dimenticavo: narrativamente, questo film è anche molto disomogeneo, saltando da una scena alla successiva spesso senza passaggi intermedi. Sì, capisco che è un modo 'onirico' di raccontare la storia, ma rompe comunque il cazzo.