Outside the Wire: il nuovo film di fantascienza di Netflix e il primo ad alto profilo della sfilza annunciata per il 2021.
Diretto da Mikael Håfström, quello del simpatico "Escape Plan".
Il soggetto è molto semplice, ma lo sviluppo della storia va a toccare zone d'ombra davvero inaspettate per un film di questo tipo. 
Potrebbe sembrare un semplice incrocio tra Terminator e Universal Soldier, ma finisce per essere qualcosa di più...
Futuro prossimo venturo, Est Europa: la Russia continua a premere e avanzare in Ucraina, gli Americani sono a capo della forza di peacekeeping. La trama potrebbe sembrare quella di uno dei più recenti Call of Duty con la sua riproposta della Guerra Fredda in chiave contemporanea. 
Un pilota di droni viene giudicato troppo distaccato dalla realtà del combattimento e mandato sul campo a imparare (ed eventualmente morire) il vero impatto delle sue azioni sulla vita di soldati e civili.
La sceneggiatura a questo punto si astrae leggermente e senza particolari sequitur logici introduce un prototipo di soldato robot umanoide autonomo: il pilota di droni è interpretato da Damson Idris, non so chi sia; il robot è Anthony Mackie. 
Salta qualche altro passaggio e il pilota si trova ad accompagnare il robot in una missione 'outside the wire', ovvero 'behind enemy lines', per salvare il mondo dal solito terrorista russo con codici da far combaciare a testate nucleari dimenticate. 
A questo punto il film diventa davvero bizzarro: i due attraversano, diciamo, l'equivalente di Sarajevo e vedono l'orrore inflitto alla cittadinanza civile da russi e americani in pari misura; i locali odiano i russi perché li vogliono invadere e odiano gli americani che giocano alla politica estera sulla loro pelle. 
Ah, dimenticavo: Mackie è un prototipo di robot senziente tipo Terminator, ma ci sono anche robot-robot alla Chappie usati come grunt. 
A questo punto il film decide di dare qualche altra botta ai militari USA: i piloti di droni giocano ai videogiochi ma uccidono persone vere e i danni collaterali, quando sei sul campo dalla parte sbagliata del monitor, diventano veri e terrificanti per la paura di venir sacrificato; i robot-robot eseguono comandi semplici e seguono la propria programmazione che può portarli a sparare su folle disarmate senza problemi, sempre perché danni collaterali rispetto allo svolgimento della missione. 
Ci sono un paio di colpi di scena inaspettati e ben scritti prima del finale, poi sfortunatamente il film va in merda completa proprio sul finale. 
Effetti speciali ben fatti, lunghe scene di combattimento urbano tra robot, lunghe scene d'azione super umana per il nostro Falcon. 
Il tentativo di dare al film una storia e significati politici è fuori luogo, perché il film è stupido, ma l'intenzione nel presentare la violenza della guerra è rappresentata con cruda, grafica e sorprendente violenza. 
Me lo aspettavo diverso. Mi aspettavo qualcosa tipo Kill Command, invece è stato fatto un tentativo di ottenere qualcosa di più e il risultato è non male, seppur molto pretenzioso.
SPOILER SPOILER SPOILER
Il film è stupido. Una quantità di cose non sono spiegate per l'impossibilità di farlo logicamente. 
Alla fine salta fuori che praticamente tutta la guerra è in qualche modo orchestrata proprio dal nostro protagonista che vuole mettere le mani sui missili atomici, bombardare un po' di America per attrarre l'attenzione sui rischi dei terminator. 
Yep. Il terminator decide di uccidere un sacco di civili americani perché si rende conto di essere pericoloso e non vuole che la guerra diventi troppo automatizzata, non vuole che si dimentichi il costo di vite. 
Ok.