The Archive of Alternate Endings (Id, 2019): ho cominciato l'anno leggendo in modo diverso dal solito. Tre libri che oscillano tra la novella e la novellette... lasciando perdere Imprinted, che è fanservice, ci sono straordinarie similitudini tra questo e This is how you lose the time war: struttura narrativa estremamente complessa, non lineare e ricorrente, circolare incatenata, estremamente articolata ed elaborata. Protagonisti duali, multipli in questo caso ma sempre 2 a 2. Omosessualità.
Probabilmente altri, ma questi sono i primi a venirmi in mente: due testi completamente diversi di autori completamente diversi pubblicati da editori completamente diversi (per scopo e storia).
C'è una moda, probabilmente un filone, che sembra formare questi romanzi brevi seguendo alcune categorie narrative che, semplificando e allontanandosi dal soggetto, potrebbero riassumersi così: arte e arguzia stancano.
No, non sto scherzando.
Un romanzo lungo e difficile come Cloud Atlas è una rarità, questo tipo di narrazione funziona meglio in una forma abbreviata: l'arte e l'arguzia rimangono fresche, nuove, intriganti e stimolanti e non rischiano di trasformarsi in gimmick o appesantire eccessivamente la fruizione.
Introduzione: l'autrice è Lindsey Drager, giovanissima scrittrice di 34 anni; è il suo terzo libro e ha già accumulato premi nei circuiti letterari indipendenti; non a caso è pubblicata da Dzanc Books, editore alfiere dell'underground letterario... non troppo underground, ma certamente non di sistema.
Il libro è una compilazione e rielaborazione con aggiunte di alcuni racconti precedentemente pubblicati.
La vicenda si sviluppa tra il 1378 e il 2365 in 14 separati (ma strettamente connessi) momenti nel tempo che coincidono con altrettanti passaggi della Cometa di Halley. I capitoli/racconti possono sviluppare storie di uno o più (quasi sempre più) di questi tempi.
La scrittura è leggermente ardua da decifrare perché la composizione trattiene informazioni e crea segreti rivelati successivamente. Affermazioni senza un chiaro significato sono svelate pagine dopo, sovente in rapporto con uno degli altri tempi.
Mi sono spesso trovato a fare avanti e indietro per il libro, ricercando il riferimento preciso tra pagine lontane, trasformando questo breve libro in uno decisamente più ampio... e ridicolmente simile a un libro game.
Brevi paragrafi che si rincorrono e rimandano tra loro, così come le linee temporali che raccontano.
Le transizioni tra le scene sono frequentemente brillanti, raramente semplici, letterariamente smart.
Prima di ogni capitolo/racconto c'è una 'tabella' con evidenziati in grassetto gli anni interessati nel testo a seguire tra quelli esaminati dal libro intero. Aiuta farci caso, ma il modo migliore per leggerlo è in un'unica sessione: i rimandi interni sono troppi, e spesso troppo delicati e lievi, per essere ricordati e rimanere a mente. E' breve, ma è estremamente denso.
Tutti i protagonisti, prima o dopo e più di una volta, ricorrono e ritornano come non protagonisti tra i vari racconti.
E' una caccia al tesoro non difficile, ma richiede attenzione.
Il problema è l'assenza di una storia complessiva vera e propria.
La storia del libro sono le Storie: come si raccontano, come si trasformano e come cambiano, quante variazioni e modi diversi ci sono per ripeterle.
La Cometa di Halley decide i tempi delle storie, ma il fulcro attorno a cui tutto gira è la storia di Hansel e Gretel: la storia di Hansel e Gretel nel senso della loro avventura, la storia di Hansel e Gretel nel senso del testo e del libro che la contiene, gli stessi Hansel e Gretel nella versione ufficiale della loro storia e in una alternativa.
Alcuni dei personaggi di questo libro sono realmente esistiti, altri no: ci sono i fratelli Grimm, c'è Edmond Halley, c'è Gutenberg. C'è anche una Ruth Coker Burks che, fortunatamente, l'autrice cita direttamente nei ringraziamenti perché altrimenti non avrei mai potuto individuare.
Cercatela sulla wiki.
Tutte le storie sono storie di fratelli e fratelli e sorelle, e genitori anche. I genitori sono sempre malvagi, la strega spesso è buona, i fratelli e le sorelle sono sempre le persone su cui contare.
Si parla molto di omosessualità, di AIDS, della comprensione e carità delle donne e degli estranei.
Si parla anche della fine del mondo.
Il terzultimo capitolo cita il titolo del libro, il penultimo capitolo presenta un esempio palese del senso del titolo del libro. L'ultimo capitolo recupera in modo metanarrativamente circolare il primo.
...però manca una storia.
E' un libro prezioso che cattura, invitante e appetibile.
L'assenza di una storia o di un senso finale, però, lo lascia un po' vuoto e ozioso nella sua filosofia; presenta, inoltre, una rappresentazione sociale che potrebbe non corrispondere a molte esperienze personali, o essere completamente opposta: un'immagine della famiglia fortemente negativa che, nel modo universale ed eterno in cui viene offerta al lettore, risulta troppo monolitica.
La struttura così ingegnosamente organizzata finisce per diventare rigida ed esclusiva.
Un bel libro da leggere, un buon libro di cui discutere.