Herald of Shalia (Id, 2019): primo libro in una serie di 5, spero conclusa perché l'autrice sembrerebbe essersi ritirata. 
Tamryn Tamer. 
Questo libro mi ha sorpreso. E' esilarante. ESILARANTE.
Comincia banalmente: c'è una dea che pesca un uomo dal nostro mondo, lo farcisce di poteri e gli dice di prendersi cura dei suoi seguaci. Il protagonista è il solito bastardo dal cuore d'oro. 
I seguaci sono tutte femmine, tutte elfe, tutte bellissime e vivono tutte in un villaggio: accolgono il protagonista come il messia. Tecnicamente lo è. 
Niente di che: tipico isekai harem porno. 
Il setting è un normale fantasy alla Tolkien: gli umani considerano tutte le altre specie inferiori. 
'Inferiori' come se fossero animali e non vere persone, ma letteralmente nel senso di 'come se fossero animali': quando si scopre che al protagonista piace giacere con le elfe, scoppia uno scandalo; è come il pastore e le pecore. 
La gente lo guarda e vomita. Solo i peggiori degenerati. 
Non è come i padroni delle piantagioni di cotone con le schiave, è zoofilia. 
Quindi il nostro eroe che, tanto per dire, durante il libro uccide giganti a mani nude, super guerrieri di altissimo livello a decine, principi e chiunque gli rompa le balle in generale, finisce per essere conosciuto da tutti come Elf-fucker. 
Ci sono delle scene da scompisciarsi. 
L'umorismo non è per tutti, è come per i film volgari di Adam Sandler. 
Faccio un altro esempio: tutte le elfe del villaggio hanno il ciclo sincronizzato; il protagonista si sveglia, un giorno, e il villaggio di amabili e bellissime elfe si è trasformato in un pandemonio di mood swings e altro. Il protagonista decide di prendersi una vacanza 'interspecies reviewers' style. 
E' stupido da far rotolare, ma è assurdamente divertente.