How to Train Your Dragon (2025): naturalmente, dato lo sconsiderato successo degli adattamenti live action sfornati a ripetizione da Disney negli ultimi anni, c'è chi ha deciso di copiare e provare a fare lo stesso.
Non casualmente, parliamo di Dreamworks e dell'adattamento dal vivo del primo film nella amatissima serie How to Train Your Dragon.
Questo film ha 2 difetti, uno obiettivo e uno relativo.
Partiamo dal secondo: questo adattamento è diretto e sceneggiato Dean DeBlois, già regista e sceneggiatore dell'orinale film animato; è fedele al punto di essere identico: la stragrande maggioranza delle scene sono letteralmente sovrapponibili, compresi dialoghi e ogni altro aspetto narrativo e cinematografico.
Per me è un difetto, ne ho già parlato svariatamente: non mi piacciono le trasposizioni/adattamenti così monolitici nella fedeltà al materiale originale; preferisco variazioni intorno ad alcune scene chiave o, persino, interpretazioni quasi completamente divergenti.
Desidero vedere la differenza che il nuovo formato può apportare all'originale.
Tutto ciò detto: il primo How to Train Your Dragon è un cartone animato culto con un vasto seguito di fan appassionati, quindi molti (probabilmente una maggioranza) hanno apprezzato e condiviso l'approccio della produzione e sono stati più che felici di questa scelta di assoluta simmetria.
Il secondo difetto potrebbe sembrare una contraddizione con quanto appena detto, ma non lo è: questa versione dal vivo dura una mezz'ora di più, non è tanto, ma molte scene risultano appena un po' troppo lunghe; la naturale economia a cui l'animazione costringe i suoi sceneggiatori, in questa versione dal vivo è sostituita da una certa indulgenza concessa agli attori protagonisti durante le rispettive scene: i personaggi rimangono un po' troppo a schermo prima di passare al segmento successivo, ogni passo o gesto o dialogo è leggermente troppo lungo.
Le scene sono uguali tra le due versioni, ma quella dal vivo le protrae tutte di qualche minuto e il risultato è un passo narrativo più lento e meno engaging: hai già visto queste scene, sai già cosa sta per succedere, quindi ogni tempo morto diventa particolarmente, negativamente influente nel godimento del film.
Tutto ciò detto2.
Mason Thames di The Black Phone è un eccellente scelta di casting per Hiccup, assolutamente appropriato; Nick Frost è sprecato nel ruolo del fabbro, Gerard Butler è un fantastico Stoick: questi due attori, sfortunatamente, sono larga parte del problema di cui sopra. I loro personaggi sono minori nel film originale, ma qui sono interpretati dagli attori più importanti e diventano ingombranti nelle loro scene, allungate per dar loro più spazio/girate per dare loro più rilevanza, e sono certamente la causa principale dell'appesantimento di alcuni segmenti del film.
Nico Parker nel ruolo di Astrid mi ha lasciato indeciso: nella prima parte del film, è insopportabile; nella seconda migliora, ma resta impacciata e troppo infantile nella sua interpretazione.
Gli effetti speciali sono ben fatti: i draghi sono perfetti nella loro rappresentazione e averli mantenuti così cartoon è stata una scelta arguta e riuscita.
Posta un commento