Terrifier, Terrifier 2, Terrifier 3: il primo film è una cagata indie/amatoriale uscito nel 2016 e per qualche motivo diventato semi-cult, il secondo è uscito nel 2022 parzialmente finanziato su indiegogo ed è stato un grande successo, il terzo è uscito da poco ed è stato un così grande successo da spingere mia moglie a insistere per guardare tutta la serie in un colpo solo. 
Ci sono anche un paio di cortometraggi precedenti al primo film, esordi alla regia per l'autore di tutto il progetto, Damien Leone. 
Splatterfest slasher con una caterva di pupazzi sbudellati, spiaccicati e devastati in ogni modo possibile: è un crescendo di violenza estrema volontariamente molto esagerata e raccapricciante, fa parte anche del marketing del film con gli attori registrati a dichiararsi sconvolti dall'incredibile creatività delle scene di gore. 
Terrifier 3, per curiosità, è il film unrated con il maggiore incasso della storia. 
Horror circa-comici che vivono e muoiono sulla favolosa, azzeccatissima combinazione di casting e caratterizzazione del personaggio principale, Art the Clown interpretato da un tale David Howard Thornton. 
E' dai tempi di Saw (e Art è migliore) che non si assisteva alla nascita di un personaggio così riuscito e dominante della scena. 
Nel primo film, Art è un serial killer vestito da clown che va in giro a seminare il panico durante Halloween; nel secondo, Art è un serial killer vestito da clown che potrebbe essere in qualche modo assistito da una componente sovrannaturale; nel terzo, Art è un serial killer non troppo chiaramente posseduto da un demone. 
NOTA: nonostante il suo successo, il terzo film è inferiore al secondo; inoltre, per rappresentare la sua progressiva demonizzazione, Art è 'diverso' nel terzo film: invece di essere un tizio con una maschera da clown, è una specie di demone-clown. Non indossa più una maschera, quella è la sua faccia. 
Il primo film è estremamente limitato per scopo e storia; il secondo e il terzo montano una specie di lore con tanto di mini-demonologia alla Insidious e una sorta di alter positivo di Art che è la protagonista femminile, sorta di angelo-guerriero con spada magica. 
E' un casino e non ha molto senso, e non è esattamente importante: il film vive delle scene di morte disgustosamente, comicamente eccessive; vive della brillante caratterizzazione di Art the Clown. 
Il resto è un contorno di riempimento. 
Un quarto film è già in pre-produzione.