Godzilla Minus One: inspiegabile successo internazionale, così vasto e popolare da valergli persino un ancora più incomprensibile oscar per gli effetti speciali. 
E' il primo film giapponese dal vivo di Godzilla dal 2016. 
E' stato così apprezzato dai circuiti che ne esistono 2 versioni, oltre alla normale c'è quella in bianco e nero. 
E' un film estremamente propagandistico, uno shonen sull'indistruttibile spirito giapponese con un peloso nazionalismo militarista e un grottesco messaggio antigovernativo. 
Ambientato nell'immediato dopo-seconda-guerra-mondiale, uno kamikaze codardo (e quindi sopravvissuto) si trova 'perseguitato' dall'arrivo di Godzilla, emerso dall'oceano nuclearizzato per distruggere il Giappone senza un particolare motivo. 
Le potenze straniere se ne fottono, il governo è incapace e nocivo: sarà la forza d'animo dei cittadini organizzati a produrre un piano (completamente insensato) per sconfiggere il mostro e risollevare il Giappone dalla sconfitta militare con una vittoria. 
Vittoria contro il nemico atomico che si rigenera come Wolverine, o come l'indistruttibile anima dei giapponesi. 
Ultimo film per Takashi Yamazaki (regia, storia ed effetti), protagonista Ryunosuke Kamiki e uno stuolo di volti famosi intorno. 
Parliamo degli effetti speciali: gli americani penso abbiano visto gli effetti speciali di questo film e creduto trattarsi di un'incredibile scelta visiva, e non della normale qualità digitale giapponese. 
Ora, senza essere polemico: i modelli digitali sono orrendi, Godzilla è decente e ricorda quello dei 00s, c'è un'interessante scelta artistica nelle scene dove sembra vengano utilizzati modellini (perché ovviamente ricorda i film del passato e bla bla), ma il resto è merda. 
Il protagonista è insopportabile. 
Pallosissimo. Quello di Hanno rimane imbattuto. 
NOTA: apparentemente, il titolo vorrebbe dire che l'arrivo di Godzilla spinge il Giappone 'più in basso del fondo'. La sconfitta militare è il punto zero, il più basso; l'arrivo di Godzilla va oltre a meno 1.