Slumberland: questo è un film sui riti di passaggio. La piccola Nemo perde il padre e deve imparare ad andare avanti, a crescere; Jason Momoa ha finalmente la sua commedia fantasy con bambino, come ogni big/tough guy di Hollywood prima di lui. 
Pensavo fosse tratto da un libro, invece da un fumetto del 1905.
Non sto scherzando: "Little Nemo in Slumberland" è una strip di Winsor McCay pubblicata sul New York Herald tra il 1905 e il 1911; appassionati di animazione conosceranno il nome di McCay perché autore di una delle prime animazioni americane, Gertie the Dinosaur.
La storia di Slumberland è una letterariamente piena di tradizione: la giovane Nemo perde il padre, come detto, e trova rifugio nel mondo dei sogni; qui incontra Flip/Jason Momoa, un sognatore che ha perso la capacità di svegliarsi perché non ricorda più la propria identità. Partono per un'avventura alla ricerca di un grande tesoro che esaudisce i desideri: il desiderio di Nemo è rivedere il padre e vivere con lui in sogno. 
Quando è sveglia, Nemo deve vedersela con persone che si vorrebbero prendere cura di lei e aiutarla a superare il suo lutto. 
Veniamo a noi, a me: mi piace Cthulhu, ovviamente, ma da ragazzo sono stato fanaticamente ossessionato dal Dream Cycle di Lovecraft; adoravo Randolph Carter e, a suo tempo, lessi e rilessi La Luna dei Sogni di Lumley (dovrei prendere le sue cose mai tradotte in italiano). . 
In Slumberland c'è, per forza di cose, anche un po' di Inception e un po' di Princess Bride. 
E' una produzione Netflix con eccellenti effetti speciali e generale qualità produttiva; è un rarissimo film con bambino dove il bambino è tollerabile (è più fastidioso Momoa); diretto da Francis Lawrence, c'è anche Chris O'Dowd.