Less (Id, 2017): old, broke, loveless Arthur Less è il protagonista dell'ultimo romanzo di Andrew Sean Greer. Romanzo vincitore del Pulitzer per la fiction di quest'anno.
Arthur Less è un scrittore minore americano, autore di due/tre romanzi di successo, intimisti e tragici.
E' uno scrittore, ma è soprattutto famoso e celebre per essere stato l'amante storico del più grande poeta vivente contemporaneo, e aver attraverso lui frequentato l'ambiente mitico di un gruppo di artisti gay di San Francisco che ha dato origine a tutti i principali mostri sacri dell'arte (ogni arte) moderna.
Tutti artisti ora morti o morenti (o semplicemente a carriera finita), di cui Less rimane come l'ultimo testimone.
L'allora giovane amante in un gruppo di artisti allora di mezza età, oggi un artista minore di mezza età a cui tutti chiedono solo dei suoi oggi vecchi amanti.
Arthur sta per compiere 50 anni e tutta la gloria della sua vita è nel passato, compreso l'amore.
Arriva l'invito per il matrimonio del suo secondo amante di lunga data (dopo il poeta): Arthur non ci vuole andare, ma non vuole dire di no senza avere una scusa vera e provata.
Così Arthur apre un cassetto e la sua mail, e accetta tutti gli inviti che tipicamente arrivano agli artisti. Si impegna per mesi e per un viaggio intorno al mondo, per sfuggire a un invito di matrimonio.
E' un romanzo strano da leggere, per me.
Molto del romanzo è ambientato nella comunità americana degli artisti gay, quando non sono americani sono comunque gay. E' una comunità descritta attraverso quelli che, da eterosessuale vantamente indifferente/tollerante della vita altrui, percepisco essere degli stereotipi.
Droga, alcool, aids, promiscuità.
Lo stesso Arthur appare una somma di comunissimi stereotipi: una checca americana, sensibile e un po' ignorante di tutto ciò internazionale, goffa e vittimista, che attraversa il mondo passando da una situazione tragicomica alla successiva, sempre lamentoso delle proprie sfortune pur conducendo una vita oggettivamente, assolutamente invidiabile.
La straordinarietà del romanzo, una delle, è che tutto quanto ho appena scritto l'ho praticamente copiato da testi del romanzo stesso: è conscio dei propri stereotipi, ma probabilmente non li vede in questo modo.
Sono stereotipi per me, perché so e cerco di evitarli, ma sono (come spesso gli stereotipi) la semplice descrizione della realtà e, per tanto, mostrano la più comune e accattivante umanità del protagonista.
Tutti i suoi piccoli difetti rendono Arthur Less un uomo adorabile, affascinante, capace di suscitare improvvise e incandescenti passioni negli uomini della sua vita. Allo stesso tempo, Less è coscientemente e un po' incoscientemente autodistruttivo: nel mantenere la propria maschera di old, broke, loveless Less, si spinge sempre ad allontanare/allontanarsi e restare solo.
Ho raggiunto una consapevolezza esistenziale eccezionale durante la lettura di questo romanzo: ipotizzando una parità di talento narrativo, trovo più facile immedesimarmi in un gay che in una donna. Trovo più vicino, meno estranea la lettura delle avventure di un iper omosessuale, rispetto a quelle di una donna.
Mi capita spesso di leggere romanzi con protagonisti donna, di abbandonarli o trovarli distanti; mi capita più di rado, e quindi può essere solo merito dell'autore e non dell'ipotesi, di leggere di protagonisti omosessuali. L'ho sentito decisamente vicino.
Lo stile dell'autore è certamente meritevole dell'importante premio: la sua lingua è meno ricercata di autori che preferisco, meno matematicamente precisa o musicalmente fluida, ma il suo talento di evocare immagini attraverso poche parole impressionantemente accostate è senza rivali.
...e questo libro ne fa ricorrente e continuo uso.
Si parte da New York per l'intervista a una specie di RRR Martin.
In Messico per un evento dedicato al gruppo del suo vecchio amante.
In Italia a ricevere un premio.
In Germania per insegnare letteratura in un tedesco maccheronico.
In Francia (a Parigi) per una notte dovuta a problemi in aeroporto.
In Marocco a festeggiare i 50 anni.
In India per un ritiro di scrittura per finire il suo ultimo romanzo.
In Giappone come inviato di una rivista di cibo (simpaticamente, il romanzo comincia con un giapponese, finisce in Giappone... circa).
Non finisce qui: durante tutto il viaggio, ogni evento, posto e persona fanno scattare nel nostro protagonista tutti i sintomi della crisi di mezza età. I ricordi.
E' a Parigi? Ricorda l'ultima volta che è stato a Parigi.
E' in Giappone? Ricorda l'unica volta che ha avuto a che fare con qualcosa di giapponese.
Ricordi d'infanzia, ricordi di gioventù. Ricordi dei suoi amanti storici: il poeta e quello che sta per sposarsi. Ricordi della famiglia, degli amici.
La vita di Arthur è una benedizione dopo l'altra, ma lui la vive come se fosse un dramma: le persone intorno a lui, più volte, gli dicono quanto sia difficile provare pietà per qualcuno con la sua incredibile vita.
Non è un fraintendimento: Arthur conduce una vita privilegiata, ma è senza amore. L'amore della sua vita sta sposando un altro. Il resto è inutile.
Arthur è fantasticamente melodrammatico.
Arthur non il solo protagonista del libro. C'è il narratore misterioso (la cui identità è rivelata solo nelle ultime pagine): impossibilmente onnisciente, che conosce Arthur e lo critica e commenta con quella facile affinità e affettuosa familiarità che ne tradiscono l'identità molto presto.
Il narratore è protagonista tanto quanto Arthur.
Bellissimo romanzo.
Sembra troppo una sit-com. Le situazioni sono innaturali, pilotate e guidate. C'è un senso di tunnel vision con Arthur che incontra, uno dopo l'altro, solo degli omosessuali. C'è, in un romanzo che non arriva a 300 pagine, un eccesso di situazioni significative: tutto è importante e, conseguentemente, nel rappresentare la grande umanità del protagonista, che travalica facilmente i confini di gruppo e genere, si perde per strada una sensazione del reale o del realmente significativo.
Io ho avuto la mia crisi di mezza età a 30 anni, il venire a patti di Arthur non mi entusiasma.
Il finale è squisito.
SPOILER SPOILER SPOILER
Il narratore misterioso è Freddy. Si è sposato ma ha mollato il marito dopo 24h ed è a casa ad aspettare il ritorno di Arthur dai suoi viaggi.