Her: il nome di Spike Jonze è così famoso, e da così tanto tempo, che stupisce constatare come la sua carriera sia composta da soli 4 film dal 1999 a oggi. Certo, ha fatto altre cose ma i lungometraggi cinematografici sono solo 4.
La sceneggiatura (originale) ha vinto l'Oscar, partiamo da qui. E' scritta dallo stesso Jonze ed è una storia romantica, né commedia né dramma, a sfondo fantascientifico.
...la forma di questo film ricorda Eternal Sunshine of the Spotless Mind.
Joaquin Phoenix è un uomo sensibile e solo, da poco divorziato, che vive dando voce ai sentimenti degli altri in forma di belle lettere, senza però riuscire a esprimere i propri nella vita di tutti i giorni.
E' il 2025 e i nuovi modelli di Siri/Cortana hanno realmente reso gli smart phone degli 'assistenti personali'.
L'ultimissima versione di Sistema Operativo è rivoluzionaria, una vera Intelligenza Artificiale capace di apprendere e sviluppare una personalità.
Adesso facciamo una pausa perché bisogna premettere un concetto importante: Her dura poco più di 120 minuti, è un film di fantascienza e una storia romantica, entrambi gli aspetti sviluppati con eguale importanza: è letteralmente impossibile, non avrebbe senso aspettarsi, che possa trattare tutte le sfaccettature note agli appassionati di fantascienza, tutte le ripercussioni sociali etc della nascita di Intelligenze Artificiali autonome.
Il film si concentra e sviluppa sul mostrare come una neonata Intelligenza Artificiale possa crescere e maturare, divenire una persona e innamorarsi/far innamorare di sé un essere umano; si focalizza sul concetto di identità e di amore, senza soffermarsi troppo sull'accettabilità o meno di una relazione 'interspecie' ma sulla praticità e fattibilità della situazione.
Phoenix e la sua IA si innamorano, la voce dell'IA (lo saprete) è di Scarlett Johansson.
Nel film ci sono anche Amy Adams e Olivia Wilde, la sola voce della Johansson è più sexy delle altre due, corpi compresi, messe insieme. Tutto ciò messo da parte, l'ho trovata prima un po' troppo giggly e dopo un po' troppo lagnosa.
Phoenix invece è molto bravo, l'unico difetto della sua recitazione (da sempre) è l'impressione che sappia di essere bravo e si piaccia un po' troppo, specialmente in un film come questo dove, sostanzialmente, recita in assolo portando avanti interi dialoghi come fossero monologhi. Jonze punta tutto sul suo protagonista e, per raccontare l'evoluzione della relazione, non esita ad alternare momenti realmente ripresi dalle telecamere a fotografie/istantanee senza voce, come quelle cartoline delle pubblicità di località turistiche con le persone felici che sorridono.
E' chiaramente un film sulla solitudine, su cosa voglia dire essere soli e se sia possibile non essere soli in assenza di altri esseri umani; molto preso però diventa anche un film realmente di fantascienza dedicato a mostrare lo sviluppo di un'intelligenza artificiale, l'ho già detto ma è importante: la scoperta di sé, l'identificazione della propria identità aldilà della programmazione, l'immagine di sé data agli altri e imposta dagli altri. Il crescendo finale è molto rapido e la conclusione è evidente.
SPOILER SPOILER PER LE PROSSIME TRE RIGHE
 La IA comincia come una versione inferiore dell'essere umano, diventa pari potendo avviare una relazione paritaria, finisce per superarlo divenendo qualcosa di intellettualmente troppo superiore: i sentimenti possono solo fino a un certo punto.
FINE SPOILER SPOILER FINE
Jonze è visionario, detto di lui è abbastanza banale, ci sono due scene particolarmente coraggione e memorabili. La prima è un bizzarro dialogo a tre che vede per protagonisti l'essere umano Phoenix, l'intelligenza artificiale/sistema operativo di computer e cellulare Johansson, e il protagonista di un videogioco interattivo (mooooolto interattivo): i tre parlano e interagiscono tra loro valicando senza difficoltà i limiti del gioco e della realtà.
L'altra scena è quella di sesso. Una scena di sesso con Scarlett Johansson deve costare a un produttore cinematografico più di quanto sia possibile pagare, Jonze qui può fare l'impossibile e oscurare il video lasciando solo le voci degli attori, sesso telefonico al quadrato. E' inevitabilmente ridicola ma testimonia la volontà, la fiducia e la determinazione del regista/sceneggiatore al tema del suo film.
Alla Convivente non è piaciuto, l'ha trovato disturbante e deprimente.