Fallout 3: sono scappato dal Vault aprendomi la strada a colpi di mazza da baseball, abbandonando amore e amici per inseguire mio padre e scoprire la verità oltre la porta. Presto sono stato rapito dalla crudele bellezza delle Wasteland, ho perso di vista la mia ragione là fuori: di mio padre non mi interessava più nulla, la furia per l'abbandono e la scoperta delle menzogne in cui ero cresciuto mi avevano reso pazzo, accettavo qualsiasi lavoro per soldi. Ho rubato e assassinato per procurarmi armi sempre più letali, le corazze più impenetrabili: divorato dall'odio verso ogni essere umano, schiavi e schiavisti erano lo stesso, pacifici cittadini o razziatori, se capitavano dal lato sbagliato della mia motosega o del mio fucile a pompa non c'era esitazione. Nelle Wasteland gli unici a non dovermi temere erano i graziosi animaletti mutanti, tranne i maledetti insetti mutanti: quelli erano morti a vista. Accompagnato dal mio fido Dogmeat e più tardi dal mio unico amico, un ghoul di nome Charon, ho continuato a farmi strada lungo la catena alimentare diventando presto il nome più temuto nelle Wasteland: Hellbly, il Diavolo Albino. Tuttavia... tuttavia i giorni della violenza non sono durati per sempre, lentamente ho scoperto persone e riscoperto la fiducia in loro fino.... insomma una figata. Immersivo come nient'altro visto a oggi, un videogioco che permette realmente di interpretare qualcuno in un contesto suggestivo e pieno di possibilità come quello di questa Washington post-apocalittica realizzata da Bethesda Software. Sono i programmatori dietro Oblivion e, volendomi schierare sulla questione, ritengo che Fallout sia davvero molto simile a Oblivion: non fatevi ingannare da quelli che dicono altrimenti, Fallout è molto simile a Oblivion, non uguale ma simile. Oblivion non mi era piaciuto, se guardare la mia gamercard vedrete che mi sono rotto dopo pochissimo e l'ho piantato lì: a Fallout ho dedicato più di cinquanta ore, ho praticamente fatto solo questo nelle ultime due settimane. E' l'essenza del gioco di ruolo occidentale: massima personalizzazione, totale libertà d'azione e la possibilità di svolgere gli stessi compiti in modi totalmente diversi. La creazione del personaggio è stata più volte raccontata ma voglio riportarla ugualmente: il gioco comincia con la nascita del personaggio, la scelta del sesso, l'apprendimento dei comandi va di pari passo con la crescita; la storia comincia con il diciannovesimo compleanno: il padre fugge dal Vault lasciando un messaggio del cazzo, il nostro alter-ego deve inseguirlo. Da questo momenti in poi si può fare di tutto, ovviamente ogni scelta va costantemente a ridurre le successive opzioni: come nella vita, all'inizio si è pieni di possibilità, dopo è difficile abbandonare la strada intrapresa. In Fallout come in tutti i giochi del suo genere bisognerebbe avere le idee ben chiare in testa fin da subito: una delle prime questioni importanti da decidere è in quali armi farsi eccellere, il mio Hellbly ha finito la sua avventura con il massimo nell'utilizzo delle Big Guns (Lanciamissili, Minugun, Lancia-MiniBombe Nucleari.. cosette sfiziose del genere) e nel combattimento all'arma bianca con spade infuocate, motoseghe e martelli da guerra, molto abile con le armi di tutti i giorni quali fucili d'assalto, fucili a pompa e pistole; totalmente inetto nell'adoperare armi a raggi, esplosivi di ogni genere e nel corpo a corpo disarmato. Maestro scassinatore ma troppo goffo e pesantemente armato per passare inosservato, decente con i computer, non proprio simpatico ma generalmente aperto ad accettare qualsiasi mutazione benevola. Nessun problema con l'alcool e l'acqua putrida ma contrario alle droghe e a ogni altro pericolo per la sua razionalità e autocontrollo. Questo solo per farvi un'idea. Poi viene il gameplay vero e proprio: Bethesda sceglie nuovamente la via della Prima Persona, Fallout è sostanzialmente uno shooter. Il sistema di controllo è buono ma non all'altezza di un vero shooter: il famoso Vats, il sistema di pausa durante il combattimento per certi versi simile a quanto vistosi in Mass Effect che consente di puntare determinate parti del corpo di un avversario e concatenare sequenze di colpi (ed è molto divertente e cinematico), diventa una costante necessità per ovviare alla non perfetta manovrabilità del personaggio. Il combattimento ravvicinato è identico a quello di Oblivion, non è un complimento. Sono critiche ma non tolgono niente a un gameplay avvincente dove il combattimento riveste un aspetto fondamentale, ed è ben fatto nonstante i difetti. Sono altri i difetti realmente fastidiosi: personalmente non ho da riportare blocchi del gioco o altro, ma di glitch grafici ne posso raccontare a manate. In due casi sono stato davvero convinto di dover riportare indietro il gioco o comunque di dover fare qualcosa (tra cui spezzare a metà il disco) tanto i bug di programmazione mi avevano messo in difficoltà: c'e' un punto sulla mappa dove guardando verso sud tutto ok, girandosi a nord non si letteralmente niente; in un altro momento dovevo attraversare un ponte, per forza, ma il ponte non era ''materiale'', passandoci sopra cadevo giù. La maggior parte di questi difetti si risolve resettando, ricaricando c'e' la speranza che il problema sparisca: così è stato per me ma alcuni raccontano di no e francamente c'e' solo del biasimo verso Bethesda. Una patch è stata recentemente annunciata. Graficamente Fallout è molto bello, migliore nei background che nei modelli poligonali dei personaggi ma il confronto è ingiusto perché sto tenendo in mente Gears of War 2: è un bel vedere, ma il vero punto forte è la straordinaria, veramente fuori dall'ordinario, cura e varietà e profondità rappresentativa di un intero mondo e cultura distopica annessa; l'America di Fallout 3 ha le sue macchine che vengono prodotte in un posto e vendute in altri, ha i suoi cibi con marche e rivenditori, i suoi fumetti e libri, ovviamente la sua tecnologia e vari gradi e tipi di essa,  e tutti posti e persone connesse a ogni sua sfaccettatura. Si fa presto a perdersi in Fallout perché le cose da fare e vedere sono talmente tante da lasciare disorientati all'inizio ed entusiasti per tutto il resto.
La sceneggiatura è buona ma niente di più, non esiste ancora un modo per coniugare una storia di spessore con la libertà d'azione: o una o l'altra, Final Fantasy o Fallout.
Avrete forse sentito parlare di ''centinaia'' di finali: è più o meno vero, l'epilogo del gioco si autocompone sulla base di alcune scelte determinanti svolte durante il gioco; un ventaglio di possibilità scremato inizialmente dal karma del personaggio e successivamente da alcuni punti chiave della storia; ci sono tanti finali perché non c'e' un finale vero e proprio. Non fraintendete, la storia finisce eccome: mi riferisco all'epilogo. L'anno scorso in questo periodo ero alle prese con il secondo o il terzo giro su Mass Effect, dubito di rigiocare Fallout: ho preso tutti gli achievement possibili in un unico giro, quelli che ho mancato sono stati fatti in modo da essere presi solo rigiocandolo tre volte, tuttavia Fallout è un'impresa stremante e nonostante sia tentato dalla possiblità di fare diversamente tante cose fatte in un altro modo... c'e' una ragione per cui le ho fatte in questo modo. Se avessi voluto farle in un altro l'avrei fatto subito, ho deciso le scelte compiute, sono curioso su come sarebbe stato prenderne altre ma, ripeto, è troppo grande. Una volta è sufficiente, per me. Un'ultima cosa poi ne riparleremo quando probabilmente lo dichiarerò il mio gioco preferito per il 2008, molto infelice la scelta di Bethesda di bloccare il livello del personaggio a 20: da due terzi di gioco in poi, se come me siete andati molto in giro e avete fatto molto, vi troverete senza più sprone a fare determinate cose. Preso l'achievement relativo a certe attività non avendone più esperienza diventa più facile aggirare l'ostacolo che affrontarlo. Bioware e Bethesda in due anni consecutivi hanno portato alla luce due eccellenti rpg d'azione fantascientifica ponendo l'accento su aspetti diversi e temi differenti del genere.