Salvation Run: arriviamo alla fine anche dell'ultima miniserie accompagnatoria a Final Crisis, speriamo così di chiudere il capitolo ''continuity-caos'' vissuto nei mesi passati. In una recente intervista a newsarama Grant Morrison ha lungamente parlato delle incongruenze tra il primo numero di Final Crisis e i colpi di scena finali di tante miniserie corse parallelamente a Countdown: la spiegazione è assai banale e semplice, tempi di produzione. La stessa scena vista in due testate diverse, prodotta da team diversa in tempi editoriali diversi viene fuori diversamente. Morrison chiude l'intervista con un quasi offensivo ''inutile incazzarsi, le prossime storie saranno grandiose'': non mi sono mai considerato uno sfegatato della continuity, questo però mi fa girare le palle. Come per la morte dei Nuovi Dei, anche in Salvation Run abbiamo un caso simile: la morte di Martian Manhunter. Tra miniserie, serie regolari, e serie speciali l'esperimento di portare avanti un universo tutto contemporaneamente non ha dato l'esito sperato: auguriamoci che in DC l'abbiano abbondantemente compreso. Entrando nello specifico: Salvation Run è la mini ambientata nel pianeta prigione dove vengono progressivamente esiliati i super villain DC, la storia pone immediatamente i toni su solide base di classica fantascienza: Sturges scrive bene e i disegni si adeguano presentando l'immane quantità di characters con lodevole pulizia. Luthor, Joker, Vandal Savage, Catwoman, i Rogue. Tutta la mini svolge alcune funzioni prioritarie: eliminare ''l'incidente'' Martian Manhunter version OYL, accompagnare a conclusione la corrente serie di Catwoman (il mese prossimo mi pare) anche questa distrutta nel dopo OYL, mettere già tutti i villain in gruppo pronti a fini narrativi in vista della conversione per mano di Libra o alla vendetta.

Gotham Underground: finisce anche il progetto diretto da Frank Tieri sulla falsa riga della mai troppo rimpianta Gotham Knights, in questa mini abbiamo assistito al classico riassetto criminale in quel di Gotham City; peccato che anche in questo caso la continuity interna di Batman non ne abbia tenuto troppo caso, Spoiler a parte. Come viene sinteticamente riassunto da Gordon a fine dell'ultimo albo l'Intergang è arrivata a Gotham, il Pinguino è stato sbatacchiato e rimesso in regola da Batman, Vigilante e Spoiler sono tornati a gironzolare per i tetti, il tutto condito da qualche nuovo curioso freak-boss. Johnny Stitches sembra un pò troppo Mosaic il nemico del Punitore. Una mini con poco Batman e tanta Bat-family: avrebbe potuto essere molto migliore ma per essere un progetto laterale alle invadenti e potenti serie regolari del pipistrello, Tieri ha dato il suo meglio.

Invincible 50: Robert Kirkman è certamente nel suo giro d'anni dorato, scrive e gestisce un piccolo universo supereroistico di gran successo all'interno di Image portando avanti contemporaneamente tre serie regolari e varie mini; scrive successi in serie per la Marvel. In Image continuano a dargli fiducia, giustamente, e l'autore continua a sfornare ottime idee e parole senza sosta: recentemente siamo arrivati a un punto focale nella sua carriera. Kirkman sembra essersi ''stufato'' del corrente passo delle sue serie principali (non gli ho dedicato un post, ma...): The Walking Dead ha girato una boa similie a quella imposta dal creatore sull'ultimo e presente numero di Invincible: le due serie sono pronte a partire in nuove direzioni e affrontare rivoluzioni narrative interne. Auguriamo il massimo della fortuna. Piccola nota precognitiva: Image sta tentando di riproporre il modello di successo Kirkman replicandolo sotto il nome di Jay Faerber... Dynamo 5, Nobles e compagnia. Nessuna di queste serie raggiunge lontanamente la qualità dell'altro: speriamo che Image non butti l'occhio troppo lontano.