Gin-iro no Kami no Agito: terzo film d'animazione ''regolare'' in pochi giorni (Nasu dei Madhouse e Nitaboh dalla Wao, precedentemente), prossimamente altri tre invece frutto di produzioni piu' particolari. Questa volta tocca allo Studio Gonzo dare fondo a tutte le proprie risorse nella realizzazione di un lungometraggio originale tecnicamente favoloso ma al solito lacunoso in sceneggiatura: potrei definirlo una via di mezzo tra Nausicaa, Conan the Boy Future, Casshern (Kyashan) e un pochino di Swamp Thing e Jayce and the Wheeled Warriors. Detto cosi' e' molto bello, e infatti ognuna di queste componenti, nella loro rappresentazione visiva, valgono da sole e ancor di piu' tutte insieme la visione del film per la gioia degli appassionati e lo stupore dello spettatore occasionale. Allora, cominciamo e vediamo di trovare tutti gli elementi: l'umanita' al solito ha sfasciato la Terra inquinandola oltre ogni limite, uno scienziato sviluppa una nuova razza di piante mutanti (Jayce) per riforestare il pianeta e salvarlo; le piante attaccano l'uomo e scoppia una specie di guerra nucleare che fa secca la Luna, stermina un corposo blocco di umanita' sul pianeta lasciando i sopravvissuti a coesistere con la crescente foresta mutante (Nausicaa). La storia gira intorno a due citta': gli abitanti di Neutral City provano a viveve in pace con le entita' della foresta mediando e raggiungendo compromessi per l'eguale sviluppo, quelli di Laguna hanno invece riscoperto la meccanica, l'industria, l'inquinamento e le armi e vogliono spazzare via la foresta per riportare il mondo a prima del cataclisma (Conan e tutti i suoi cloni). Protagonisti della storia sono un ragazzino di Neutral City e una ragazzina risvegliatasi dal sonno criogenico che porta con se' la chiave per distruggere il mondo: la ragazzina, Tula, viene quindi rapita da quelli di Laguna. Agito, il ragazzino (Conan), partira' e lottera' per salvarla. A questo punto vi stare chiedendo dove entrino in gioco Kyashan e Swamp Thing: essendo solo contro un esercito Agito stringe un accordo con i tizi della Foresta promettendo di impedire la distruzione della Foresta in cambio del potere di combattere. I combattimenti di Agito contro le forze meccaniche di Laguna sono mooolto simili a quelli del Casshern (soprattutto di quello piu' recente e cinematografico, i.x.b.): i poteri di Agito, derivando dalla fusione con la Foresta, derivano dall'elemento naturale, dal Verde alla Swamp Thing. Innanzitutto vorrei dire ''basta'' alle storie ecologiche: accidenti, voglio dire, sono il primo a preferire la salvezza di piante e animali a quella di intere popolazioni o gruppi umani, ma qui, piu' che dediti a un martellamento ideologico, gli autori sembrano piuttosto votati all'incapacita' creativa e alla morte dell'intraprendenza. Secondo punto: le caratterizzazioni e i relativi dialoghi. I due protagonisti, il comportamento di tutti i personaggi, in generale qualsiasi aspetto dell'espressione delle personalita' dei personaggi sono scritti da un idiota, un idiota cretino; Agito sembra un cerebroleso, senza offesa per i cerebrolesi, capace solo di andare in giro con un sorriso ebete urlando ''Tula! Tula!''; Tula e' il prototipo della ragazzina cretina degli anime che pensa di essere la madonna e poi lo prende in culo da tutti quelli che passano; il cattivo e' semplicemente pazzo; tutti gli altri non ragionano: lo sceneggiatore ha ben pensato di realizzare un mondo pieno di persona, alcune delle quali dotate di forza e potere, e metterle da parte lasciando che il combattimento e il destino di tutti sia affidato solo ad Agito e al cattivo. Cazzo, c'e' piu' intelligenza in una sceneggiatura per l'home video della Disney (gli autori dello script di questo film sono noti ma sconosciuti). Ultimo punto negativo: il character design e' anonimo, il look dei personaggi sembra provenire direttamente da un brutto rpg con tutti quegli abiti compositi e a strati privi di una qualsiasi logica pratica; l'autore di tale scempio e' lo stesso di Boogiepop Phantom (i.x.b.). Ora: tralasciando la pochezza narrativa e la brutta estetica dei personaggi, il film e' un capolavoro di tecnica. Dall'impressionante opening, al drago vegetale, alla foresta tutta, alle panoramiche, ai movimenti di ''camera'', agli effetti speciali, a tutti gli effetti digitali, ''Origin - Spirits of the Past'' (titolo inglese del film) e' un capolavoro e la somma di quanto si riesca a fare in animazione ''convenzionale'' (non 3d) oggi. Fluidita', colorazione, splendore, arditissime riprese e scene con trasformazioni e spostamenti impossibili: visivamente una perla.