All About My Dog: sette registi (fra cui Isshin Inudou di ''Josee, the Tiger and the Fish'' e Shinsuke Sato di ''Princess Blade'': indietro per il blog) per otto cortometraggi incentrati sui cani. Non chiedetemi quale sia il regista ad averne diretti due perche' non ho trovato alcun riferimento a chi faccia cosa in questo film; i minifilm sono divisi in due gruppi intervallati e intersecati fra loro: uno centrale piu' o meno unitario nel quale vengono raccontati episodi della stessa storia avente per protagonista uno straziante racconto di fedelta' canina sulla falsa riga di tante vicende simili; e l'altro composto invece di capitoli indipendenti e slegati fra loro: un cartone animato diviso di due spezzoni all'inizio e alla fine del film, un musical, una commediola sentimentale, uno spezzo realizzato con metodi da film muto; a questi si aggiungono brevissimi stacchetti in stop-motion. E' piu' facile guardarlo che spiegarne la struttura. Naturalmente ci sono alcuni episodi migliori di altri: in generale tutti quelli in piu' alla vicenda principale potrebbero essere ritenuti superflui, ma hanno un loro valore, alcuni sono divertenti, altri avrebbero potuto venir messi veramente da parte. L'obiettivo primario di tutti i racconti e' il rapporto fra l'animale e il suo padrone, il reciproco influenzarsi. Come spesso accade in prodotti simili alcuni dei registi coinvolti si sono lasciati andare a sperimentazioni di grande effetto e ad un narrare poco convenzionale aumentando cosi' l'interesse di visione anche a chi non sia gia' pronto a lottare contro l'impulso irrazionale di versare lacrime ad ogni minima sofferenza canina. Qualche tempo fa ho scritto un post sulla diversa considerazione dei giapponesi verso i loro cani: lungi da me dire che un padrone giapponese possa amare il suo compagno a quattro zampe piu' o meno di un occidentale, questo aspetto della situazione e' uguale nel mondo; pero' mi sembra che per noi, pur con tante persone che senza imbarazzo o vergogna confessino di provare la piu' totale dedizione verso i propri animali, non gli si dedichi mai troppo spazio nel mondo adulto. L'amore per i cani e' una cosa da bambini, gli adulti lo possono provare ma c'e' un qualche disagio nel rappresentarlo, come se, avvallandone l'importanza, si rischiasse di minacciare la virile maturita' dell'individuo occidentale. In Giappone invece gia' da un po' ho notato il moltiplicarsi di film, cartoni (e altro) non per bambini dedicati all'argomento: genuini, spesso patetici, ma sempre comprensivi e descrittivi del rapporto piu' serio, cioe' quello tra un cane adulto e un padrone adulto. I cuccioli e i bambini, i cani adulti e i bambini possono sviluppare amicizia, protezione: ma solo l'umano adulto puo' occuparsi di alimentazione, educazione, cura instaurando la gerarchia di branco necessaria... e tutto il resto.