Drugstore Girl: bella e simpatica idol, regista debuttante (forse) ma non alle prime armi cinematografiche, sceneggiatura dell'autore dei testi di Go e Ping Pong e Zebraman (tutti e tre indietro per il blog) per una commedia sportiva sul Lacrosse, la terza eta' e gli indiani d'America. La protagonista torna a casa del suo ragazzo dopo le lezioni e lo trova nella vasca da bagno con un'altra, gli da' una randellata con la racchetta da Lacrosse e salta su un treno destinazione sconosciuta; arriva in una cittadina in piena depressione e si fa assumere nel nuovo supermercato appena aperto e terrore e nemico di tutti i commercianti locali. Sembra l'inizio di una commedia di lotta contro la multinazionale e difesa dei negozi a conduzione familiare, sfortunatamente la banda di ultracinquantenni votati al boicottaggio del Drugstore del titolo cadono inevitabilmente vittime del fascino e della vitale giovinezza del commessa del titolo: per riuscire ad ingraziarsela tenteranno di avvicinarla accomunando i loro interessi ai suoi e, nello specifico, imparando il gioco del Lacrosse, specie di pallamano con racchette. Divertente, diretta e con alcune scene da sorriso non riesce pero' mai a staccare il colpo grosso scivolando verso un'involontaria atmosfera agrodolce con tanto di chiusura troppo secca e deludente. Comiche le situazioni e i dialoghi tra la sassy studentessa (fortunatamente molto meno disturbata del solito) e gli strampalati quasisessantenni, anche se perdono rapidamente forza i siparietti mantengono l'attenzione dello spettatore fino alla fine.