Where the Wild Ladies Are (Id, 2016): pubblicato in UK dall'editore ultra-indie Tilted Axis. No profit, dedicato ma non esclusivo alla traduzione di autori asiatici minori. 
NOTA: il libro è ben stampato e curato, ma voglio immediatamente criticare negativamente la mancanza di alcune informazioni imprescindibili: non c'è il titolo originale, non ci sono info sull'originale edizione giapponese. 
Ho dovuto compensare google-traducendo la sua pagina sulla wikipedia giapponese.  
NOTA2: secondo la wiki e la scheda su Amazon, il titolo originale del libro è scritto sia in giapponese che in inglese. Non ho voglia di copiare-incollare gli ideogrammi.
Raccolta di 17 racconti scritti da Aoko Matsuda, tradotti da Polly Barton. 
Aoko Matsuda è una giovane (buffo: ha la mia età. Io non mi considero giovane, ma considero lei giovane) scrittrice giapponese, è parzialmente un nome d'arte ma poco importa: ha vinto qualche premio e si occupa anche di tradurre dall'inglese al giapponese. 
Ogni racconto della raccolta è ispirato a una famosa storia giapponese di fantasmi o mostri: a fine libro c'è  una specie di estremamente sintetica pagina delle reference, ma anche questa è manchevole di qualsiasi indicazione che possa rendere rintracciabile una versione di riferimento della fonte ispirante. La pagina si limita a indicare se la versione della storia utilizzata dalla Matsuda sia un rakugo, kabuki o folk legend.
Alcuni dei racconti sono preceduti da una breve contestualizzazione in riferimento alla fonte, probabilmente scritta dalla traduttrice Polly Barton.
Sono contento di aver letto questo libro, ringrazio gli amici di Tilted Axis per il loro impegno nel combattere la (cito dal sito) monocultura della globalizzazione, gli stereotipi e, in generale, nell'odiale la storia e l'atteggiamento imperialista dell'Inghilterra (questa parte mi pare gratuita). Tutta la passione e superiorità intellettuale del mondo non possono, però, nascondere gli errori e le ingenuità nell'impaginazione e realizzazione di questo volume: non tutti gli standard internazionali sono strumenti di oppressione e controllo, molti esistono perché sono il modo migliore di fare qualcosa. 
Tutto ciò detto, veniamo al libro.
I racconti sono tematicamente raccolti: partendo da racconti di fantasma e orrore, l'autrice affronta la condizione e il ruolo della donna nella società giapponese contemporanea. Il nesso è ovvio: la maggior parte delle storie d'orrore e fantasmi giapponesi ha per protagoniste donne. 
I racconti, inoltre, sono quasi tutti ambientati in una specie di universo condiviso dove personaggi ricorrenti e una certa dose di continuity interna li rendono (quasi) parte di un unico corpo narrativo; alcuni sono completamente slegati, alcuni sono direttamente il seguito l'uno del successivo, altri riferiscono a storie precedenti.
I racconti sono scritti quasi tutti in prima persona, pochi in terza, ce n'è persino uno scritto in seconda.
Il personaggio più ricorrente della raccolta è il 'presidente' di una società dove lavorano viventi, mostri e umani, e defunti di vario genere. Alcuni consapevoli gli uni degli altri, altri ignoranti. 
Diversi racconti vedono il presente incontrare e selezionare per l'assunzione alcuni dei protagonisti delle storie... c'è sovente un'intenzione salvifica da parte di questo personaggio. 
The Peony Lanterns: una coppia di fastidiosi fantasmi-venditori porta a porta.
Smartening Up:  donne abbandonate da uomini infedeli diventano fantasmi e mostri vendicativi solidali tra loro.
My Superpower: il più breve dei racconti della raccolta. Uomini superficiali attratti solo dalla bellezza trattato donne non belle come mostri.
Quite a Catch: stanca di relazioni con uomini, la protagonista inizia una storia d'amore omosessuale con una fantasma.
The Jealous Type: una donna follemente gelosa è osservata da fantasmi che attendono la sua morte per arruolarla nei propri ranghi di spettri vendicativi.
Where the Wild Ladies Are: il racconto titolo della raccolta è in pari misura tratto dal folklore giapponese quanto dal quasi omonimo libro illustrato americano. Un giovane trova lavoro in una fabbrica dove lavorano mostri e altre creature.
Loved One: insieme al precedente e l'unico caso nella raccolta dove due racconti sono ispirati alla stessa storia. Sono anche i due racconti che rendono per la prima volta evidente la continuity interna tra le storie. Una donna senza olfatto piange il gatto scomparso.
A Fox's Life: una donna eccezionale viene evitata e schifata perché superiore agli uomini. 
What She Can Do: una madre divorziata costretta a 2 lavori è aiutata da una babysitter fantasma.
Enoki: un albero sacro riflette sulla oggettivizzazione delle donne e la difficoltà della vita femminile.
Silently Burning: una temple calligrapher riflette sul desiderio d'amore delle donne.
A New Recruit: un altro racconto molto diverso dagli altri, è quasi la secret origin del misterioso presidente della società. La critica sociale è quasi del tutto assente, ma c'è l'arruolamento di una zashiki warashi.
Team Sarashina: proseguendo nella raccolta, tutti i racconti diventato incentrati sulla società. Qui si parla di un particolare team della compagnia composto da donne di successo incoraggiate a battere gli uomini, una cosa possibile solo su un posto di lavoro gestito da mostri.
A Day Off: un'altra impiegata della società e il suo mostro famigliare proteggono donne sole da uomini aggressivi. E' tratto da un kabuki abbastanza famoso (c'è pure il manga), ma è l'unico caso in cui non ho afferrato il nesso tra materiale originale e racconto (shinobiyoru koi wa kusemono).
Having a Blast: prima moglie, marito e seconda moglie muoiono e vanno a lavorare per la compagnia. Molto più felici da morti che in vita, si ignorano ma senza malizia. Ognuna delle 3 voci è scritta in un formato grafico diverso: normale, corsivo e grassetto. 
The Missing One: una donna conduce una vita normale senza cose sovrannaturali e si innamora.
On High: un fantasma annoiato vorrebbe smettere di fare il fantasma, ma viene visitato da uno dei dirigenti della compagnia, personaggio di un precedente racconto, e convinto a restare per un po'. Questo racconto è diretto seguito del precedente e aggiunge alcuni dettagli che lo trasformano in qualcosa di diverso.
La morale di tutti questi racconti: le donne giapponesi non hanno bisogno di uomini per essere soddisfatte e riuscite, ma nella società giapponese le donne stanno meglio da morte che da vive.
Ricorda un po' la Murata. L'ho letto volentieri, ma niente di speciale.