Wotakoi - Love Is Hard for Otaku: parliamo del film. Non ho letto il manga, non ho visto l'anime. Il film ci è piaciuto molto, ma il finale è una merda: quando dico 'merda', intendo classico finale giapponese di quelli delle commedie sentimentali fino a pochi anni fa. Adesso le commedie sentimentali giapponesi tendono, o quanto meno presentano anche, storie più... aaaaah... fisiche? Sì, direi che alla fine si riduca a questo: fisicità e aperta passione. 
Comunque.
Wotakoi è un manga ancora in corso di grande successo: serie animata nel 2018, film dal vivo nel 2020.
La regia del film è firmata da Yuichi Fukuda: scorrendo rapidamente la sua carriera pregressa si trova per lo più televisione, anche qualche film ma principalmente serie. Ha diretto i live action di Gintama.
Ruolo protagonista maschile per Kento Yamazaki, giovane attore super attivo negli ultimi anni, probabilmente questo sarà l'ultimo post nel quale citerò i suoi film precedenti, data la quantità in cui l'abbiamo visto di recente: Kingdom, Crazy Samurai Musashi, Saiki. 
Ruolo protagonista femminile per Mitsuki Takahata: sono sicuro di averla già vista ma non riesco a trovare dove... il search del blog non me la trova, quindi potrei (in realtà) non averla vista prima. Mah.
Molto divertente. 
NOTA: è parzialmente un musical. Ci sono diverse scene musicali ballate e cantate.
La storia è molto semplice e perfettamente espressa dal titolo: lui è un otaku di videogiochi, lei è un otaku di anime e manga. Lui è introverso e inespressivo, ma prodigiosamente attivo nel suo vivere la relazione sentimentale, seppur poco abile; lei è estroversa e rumorosa, ma straordinariamente timida e passiva nel suo vivere la relazione sentimentale, e pure poco abile.
Lavorano nello stesso ufficio ed entrambi cercano di trovare un equilibrio tra la smodata passione per i rispettivi hobby, il riuscire a comportarsi come esseri umani normali e produttivi, far funzionare la relazione. 
Si mettono insieme a inizio film, il resto è un cercare di farla funzionare. 
Come dicevo all'inizio, è una rappresentazione delle relazioni sentimentali giapponesi molto classica: handholding è porno, indifferenza è mostrare interesse, malintesi continui, generale stupidità e incapacità. 
Sarebbe esattamente il tipo di storia capace di irritarmi da qui a capodanno, ma è divertente e comica: gli attori sono molto bravi, i dialoghi e le situazioni sono fantastici. 
Senza dubbio alcuno, c'è la singola scena più divertente che abbia visto in un film da... un sacco di tempo, non costringetemi a guardare indietro: l'ultima scena nel bar con lui e il bourbon è da pisciarsi sotto.
Il finale è offensivo per me, ma non lo si può davvero criticare. 
Nonostante i passi avanti compiuti nel genere dallo storytelling giapponese, non ci si può aspettare che questo genere di conclusioni venga abbandonato completamente: è tipicamente e tradizionalmente giapponese, parte integrante del loro modo di rappresentare le relazioni. 
Lo schifo ma... è così.
SPOILER SPOILER SPOILER
Rimangono insieme e vanno via nella notte tenendosi per mano. 
...almeno il bacio finale avrebbero potuto.