Alive 2020: zombie coreani. Regista esordiente. Sceneggiatura di un americano. Giovane attore coreano rampante, Yoo Ah-in; attrice, cantante, modella, etc coreana Park Shin-hye.
Comincia molto veloce: 5 minuti e gli zombie sono già ovunque.
Il film si concentra su 3 aspetti abbastanza originali: la sopravvivenza nella propria casa, razionando e tutto il resto, durante un apocalisse zombie; tecnologia e infrastruttura digitale per mantenere connessi i sopravvissuti e/o fare da sfondo: videogiochi online, droni e altre cose dei giovani d'oggi coreani; una reazione stranamente composta e coordinata del governo all'emergenza zombie.
I nostri due protagonisti si ritrovano a vivere circa allo stesso piano di palazzi dai lati opposti di una piazza. Piazzetta. Insomma si vedono abbastanza bene da comunicare.
Gli zombie sono del tipo che corre e mantiene un certo, basso livello di intelligenza.
E' un buon film di zombie con diverse idee originali rispetto a un modello più che abusato, non è particolarmente divertente, ma è realizzato a dovere con dei buoni effetti speciali visivi e qualche momento emozionante.
Il marketing ha cercato di venderlo come il nuovo Busan, giusto in tempo per sfruttare un po' del clamore intorno al seguito ufficiale di Busan, ma non è all'altezza del famoso modello.