Norse Mythology (Id, 2017): l'ultimo libro di Neil Gaiman è una produzione un po' diversa dal solito ma assolutamente e squisitamente perfetta per l'autore e la sua storia artistica.
E' sostanzialmente una raccolta di racconti, 15, realizzati adattando, interpretando ed elaborando storie prese dalla mitologia nordica classica. Si parte con la creazione del mondo, o dei mondi in questo caso, e si finisce con il Ragnarok. Passando per varie storie di Odino, Thor, Loki e Balder.
Tutti i racconti, anche quelli più drammatici, sono presentati con una chiave sensibilmente ironica che commenta, deridendo amichevolmente, l'ingenuità delle caratterizzazioni dei personaggi originali.
Tanto per dire: l'eroico Thor è irrimediabilmente scemo.
E' faticoso trovare un racconto particolarmente superiore agli altri: escluderei il primo e l'ultimo, il primo perché introduttivo e non davvero narrativo, l'ultimo perché formidabilmente drammatico e risolutivo; tra questo e quello, tutti i racconti sono pregevoli e godibili.
Gaiman certamente ama la sua sua mitologia e lo dimostra a ogni pagina.
E' una lettura veloce e non impegnativa che si colloca un po' a metà tra la narrativa più ricca di Gaiman e le sue produzioni per i giovani: un linguaggio sciolto e affabile schiarisce alcuni temi profondamente violenti e sanguinari, rendendoli buffi in modo pulp.
E' realmente un testo curioso e vale indubbiamente la lettura per i fan dell'autore, gli appassionati di mitologia e in generale chiunque sappia leggere.