Sully: è decisamente il peggior film di Clin Eastwood da quando è diventato il grande regista americano, e non a caso è uno dei suoi biopic.
Ne ha cinque, se non sbaglio, in 7 anni: Invictus, Edgar, Jersey Boys, American Sniper e Sully.
Gli ultimi 3 sono consecutivi.
Gli piace fare film biografici, non è bravo a fare film biografici: è praticamente l'elenco dei suoi film peggiori.
Basato sull'autobiografica del protagonista, Sully descrive una tragedia sfiorata/super miracolo avvenuto a New York nel 2009.
Sully è il capitano di un volo di linea che, poco dopo il decollo, passa attraverso uno stormo di uccelli. Entrambi i motori muoiono. A Sully viene detto di effettuare un atterraggio di emergenza o qua o là. Lui decide essere impossibile arrivare ai punti suggeriti, ammara (affiuma?) sull'Hudson.
Passeggeri e abitanti di New York lo acclamano eroe, la compagnia aerea e le istituzioni invece lo vogliono inculare. Errore umano.
C'è un bel montaggio narrativo che saltella agilmente avanti e indietro nel tempo, e un bravo Tom Hanks.
Tutto il resto è una palla. La storia è una palla, gli altri attori sono pallosi (specialmente la moglie).
La sceneggiatura è una palla. Il tono è una palla.
...uhm, sarò suggestionato ma è la storia dell'uomo solo contro lo stato che vince grazie alla sua libera impresa personale.
A 86 anni, Clint Eastwood rischia (o forse è già oltre il rischio) di diventare il nuovo Heston. Vecchio e rincoglionito.