Don't Breathe: costato niente, incassato un casino, è il nuovo cult thriller. Si parla già di un seguito.
La premessa è una che abbiamo già visto recentemente (non ricordo i titoli): la vittima del crimine che diventa carnefice spiegato. C'è stato quel film brutto con la ragazza rapita e stuprata che s'incazza e perseguita i suoi rapitori; c'è un altro film che non ho visto veramente con una sorda, mi pare, che viene aggredita in casa e s'incazza anche lei.
Qui ci sono 3 ragazzetti rapinatori che prendono di mira la casa di un veterano (per vari motivi) pieno di soldi.
Il veterano è cieco.
Il veterano è Stephen Lang. Tutti sanno quanto sia una cattiva idea rompere i coglioni a Stephen Lang.
I ragazzetti però vivono a Detroit (bam! mito urbano inarrestabile) e sono disperati, poveri e infelici come fossero a Buco di culo, Texas.
...la regia è di quel... dubbio essere umano, autore del remake di Evil Dead.
La trama è piuttosto prevedibile, il finale è molto scarso, Lang è molto bravo nella parte di Furia Cieca versione 2016.
Si guarda bene fino a venti minuti circa dalla fine, poi Alvarez dimostra di essere cretino.
C'erano delle belle idee e anche del potenziale a livello di caratterizzazione psicologica, ma inutile in un film come questo.
Da segnalare nuovo caso di titolo italiano in inglese diverso dal titolo originale, qui Man in the Dark.
SPOILER SPOILER SPOILER
I due ragazzetti maschi muoiono, la femmina no. Lang sopravvive.
Lang avrebbe vinto ma il ragazzetto sfigato non è realmente morto, oddio che sorpresa.