The Dog Stars (Id, 2012): romanzo debutto per un tale Peter Heller, potete leggere della sua vita/carriera sul sito web linkato al titolo.
Non mi è piaciuto, lo dico subito, nonostante sia un bel romanzo. Non mi piace lo stile di scrittura: una specie di flusso di coscienza sgrammaticato, molto efficace ma faticoso da leggere e seguire, adatto e originale al tipo di storia raccontato in questo romanzo, ma, ripeto, troppo aperto a interpretazioni. Leggi un frase, la capisci in un modo, prosegui nella lettura e ti vengono dei dubbi, torni indietro e rileggi in prospettiva con quanto segue (senza punteggiatura ad aiutare, questo è il punto), il senso cambia... capita troppo spesso.
Super influenza colpisce il mondo uccidendo il 99% della popolazione.
Dieci anni dopo il nostro protagonista e voce narrante, prima persona e terza s'incastrano incasinandosi, vive insieme al suo partner/amico fuori di testa appassionato di armi, e super-guerriero, in un aeroporto vicino Denver (credo). Il nostro protagonista è pilota, svolazza intorno all'aeroporto ogni giorno per mantenere un perimetro sicuro mentre il suo amico ammazza chiunque si avvicini.
Le cose vanno bene per quanto possibile, un attacco ogni tanto, qualche discussione.
Il protagonista, Hig, ha un cane.
NOTA: ho comprato il libro per la presenza del cane.
Il cane è motore dell'azione, in modo subdolo, e il catalizzatore degli eventi che porteranno Hig ad abbandonare la relativa sicurezza dell'aeroporto e del suo partner, per cercare altri sopravvissuti (figa) e cercare una cura, non per la super influenza, per la sua solitudine.
Le emozioni del protagonista sono espresse squisitamente, non c'è da discutere a riguardo: lo stile narrativo offre la possibilità di esplorare il suo stato mentale con personalità e profondità... ed Heller è anche molto bravo a farlo.
Il resto lascia un po' a desiderare: i personaggi secondari non sono granché, le scene d'azione neppure.
Infine, il libro avrebbe dovuto finire due pagine prima. C'è una specie di mezzo epilogo con apertura a possibile seguito che è veramente di troppo e fastidioso.
Capisco che il senso sia quello di tenere viva la 'speranza', come dichiara il libro stesso nelle sue copertine, ma si strappa alla buona conclusione messa insieme dall'autore, si rovina l'emozione e i sentimenti cullati per tutto il libro. Sentimenti che sono in assoluto l'elemento di maggiore valore in tutto il romanzo.
The Dog Stars possiede aspetti rari molto positivi, mischiati ad altri indigeribili o semplicemente mediocri: è difficile farselo piacere o dispiacere completamente.