Ippopotami e Sirene (Id, 2014): la descrizione ufficiale del libro non è puntuale, non direi ingannevole, manca però il senso e l'oggetto del testo.
Analizzando l'Odissea di Omero e le Storie di Erodoto, la Cantarella offre una panoramica culturale dell'area del mediterraneo d'epoca classica... il discorso del 'viaggio' su cui insiste molto la presentazione del libro è solo il veicolo, simbolico o reale, attraverso cui i 'due autori' tramandano in modi diversi e opposti una summa del sapere e dei costumi greci del tempo.
Una cosa che la Cantarella ignora completamente, 'ignora' nel senso che non la considera nelle sue teorie e non ce la introduce come 'appena appena' fondamentale, è che tra i 'due autori' (le virgolette sono per la famosa questione omerica) corrano secoli di distanza. Il libro inquadra i due testi come se fossero contemporanei, insistendo sulla modernità del secondo rispetto al primo.
A dirla tutta e subito, il libro è centrato su Erodoto: non a caso l'intero ultimo capitolo è a lui dedicato.
Si parla di geografia, riti religiosi, sistemi politici, cultura in genere, il ruolo delle donne, influenze africane e/o indoeuropee, i greci uber alles di Omero contro il sì-global Erodoto.
E' una lettura simpatica, un breve saggio interessante colmo di informazioni e aneddoti divertenti; scritto spigliatamente, sfortunatamente afflitto da una certa tendenza alla ripetizione di concetti simili, comunque piacevolmente divulgativa.