Video Games - The Movie: è uscito da pochissimi giorni ed è il mio primo film prodotto tramite kickstarter, ed è straordinariamente deludente.
I tizi che l'hanno fatto dichiarano trattarsi del primo documentario FEATURE LENGHT mai realizzato sui videogiochi. 'FEATURE LEGHT' sono le due parole chiave, non il primo documentario in assoluto, quindi, ma il primo ad avere la durata di un lugometraggio.
Un'ora e mezza per raccontare le stesse cose che, in altri documentari fatti molto meglio, è stato possibile dire nella metà del tempo.
La voce narrante è quella della celebrity Sean Astin, uno che dopo il Signore degli Anelli ha fatto poco e niente, pronto e disponibile a tutto; nel corso del documentario altre celebrity raccontano le proprie banali esperienze con il mondo dei videogiochi: il tono di questi intereventi imposta subito la qualità di Video Games the Movie sugli standard di quelle trasmissioni culinarie (o sportive o altro) dove a una serie di sfigati con la faccia famosa viene chiesto di idolatrare spudoratamente qualche cosa.
Gli sfigati una volta celebri maggiormente ricorrenti nel corso di questo 'documentario' sono l'immancabile Will Wheaton e gente da Scrubs.
Ci sono poi anche interviste con personalità famose e riconoscibili del mondo dei videogiochi, interviste con domande al fulmicotone come: 'chi è il padre dei videogiochi secondo te?'. Roba forte.
Volete sentirvi raccontare ancora una volta l'incredibile e noiosissima storia di SPACEWAR!, il vero primo videogioco? Volete sorbirvi una breve cronistoria delle console dall'Atari a quelle correnti?
Magari, dico 'MAGARI', potreste voler ascoltare un ricco dibattito se i videogiochi siano Arte o no.
Un dibattito così avvincente da essere chiesto solo a rappresentanti della fazione favorevole ma, soprattutto, un dibattito interessante una ventina d'anni fa, risolto una decina d'anni fa. Nessuno si pone più la domanda.
Se fa un sacco di soldi è arte, è sempre stata la risposta più semplice possibile.
Forse forse, dico FORSE FORSE, potreste voler guardare/ascoltare una serie di interminabili montaggi di scene da videogiochi famosi con musica pop famosa, roba davvero tosta ardita, mai vista prima neppure tra i titoli di testa di una qualsiasi trasmissione sui videogiochi, così all'avanguardia da poter stare su youtube.
Il dibattito sulla violenza? L'esistenza di TORNEI, dico TORNEI SIGNORI, dove persone che non si conoscono giocano insieme QUASI come se i videogiochi fossero uno SPORT? L'ONLINEEEEEEEE!
C'è persino spazio per uno spottino di Oculus. Insieme a tanti spottini per il cloud di XBOX One e la super potenza di PS4.
Ho già scritto 'cagata'?
Il problema chiave non è la pochezza intellettuale di questo documentario, che sfigurerebbe persino su E!, ma che sia il figlio di una presunta produzione indie realizzata via kickstarter. Se fosse davvero stata la produzione di E!, o FOX o una qualsiasi altra rete con target da minimo comune denominatore, non ci sarebbe stato niente di male: sarebbe rientrato in quella fascia protetta con la colpa da spartire insieme allo spettatore ignorante. Il classico: se vai a vedere un film di Michael Bay aspettandoti una trama e odiando le esplosioni, la colpa è tua non di Michael Bay.
Invece questa è una produzione kickstarter che puntava a essere un insider look, un'approfondita, seria e non unilateralmente celebrativa analisi del settore. Passato, presente e futuro.
E' invece un video da youtube con testi presi dalla wiki, con facce famose raccattate per strada e personalità del settore presenti per la pubblicità.