Oculus: non ho visto i precedenti (il precedente?) film di Mike Flanagan, ma non sembrerebbero la stessa cosa, ed è un quasi esordiente al cinema. Comunque sia mi spingo a dire che, finalmente, sembra che qualcuno si sia deciso a raccogliere quel nuovo-vecchio modo di fare horror reinizializzato da James Wan con i suoi Insidious/The Conjuring.
Sono allibito dal trovarmi d'accordo con gli strilli pubblicitari del film, uno recita qualcosa come: il film più terrificante da The Conjuring. E' stranamente vero. 'Stranamente' potrebbe non essere la parola adatta, essendo la Produzione imparentata con quella dei film di Wan, ma è un raro, bel horror e... 'raro' è la parola adatta. 
Gli horror fanno generalmente merda, questo è bello, è costato poco e ha incassato molto bene. 
Ci sarà certamente un seguito, avrà più soldi, ci sarà più gente coinvolta e sarà meno bello. 
Fin da inizio film nessun dubbio sulla presenza di un'entità sovrannaturale. E' tutto qui. 
Negli anni '80 gli horror erano così. Gli horror di Wan sono così. Oculus è così. 
Perché gli horror moderni fanno comunemente schifo? Quale causa comune, fattore rovinoso, è alla base del fare schifo? 
Molto semplice. 
Lo spettatore guarda il film sapendolo un horror, spesso anche sapendo (grazie ai trailer) in anticipo quale sia il fenomeno/essere sovrannaturale alla base dell'orrore, eppure si trova a passare metà (se non tre quarti) del film a osservare i personaggi NON venire a patti con la premessa fondamentale. 
La maggior parte degli horror moderni si riduce a una ventina di minuti a fine film. 
In Oculus abbiamo due protagonisti, fratello e sorella, sopravvissuti una decina d'anni prima a un tremendo fatto di sangue: il fratello ha passato gli ultimi 11 anni in un ospedale psichiatrico, la sorella ha passato gli ultimi 11 ad attendere il fratello e a cercare la causa della loro disgrazia. 
Uno specchio MALIGNO che fa impazzire le persone, mettiamola così ma è in realtà molto più complicato e divertente. Venti minuti nel film e abbiamo già un'idea molto chiara di cosa andrà a succedere: la sorella ha messo le mani sullo specchio e vuole l'aiuto del fratello per distruggerlo (non è così facile). 
Gli anni trascorsi sono stati spesi dalla sorella a pianificare il metodo per sconfiggere lo specchio, dal fratello a farsi convincere da stupidi psichiatri a non credere a quanto realmente successo nel passato. 
Quando si hanno pochi soldi e talento si riesce a trovare il modo di realizzare effetti speciali efficaci e originali, e a inserirli narrativamente in modo sensato ed espressivo.
Il modo in cui vengono gestiti gli inevitabili flashback, per esempio, diventa parte integrante della narrazione presente, si confonde e sostituisce alla narrazione presente diventando il metodo d'ingaggio dell'entità sovrannaturale e contemporaneamente il trasporto emotivo dello spettatore.
E' un film molto ben riuscito.
C'è quella di Battlestar Galactita, gli altri sono circa sconosciuti o visti di rado.